Giovedì, 20 Febbraio 2014 10:48

Perché Sanremo è Sanremo #2: tutto fila come deve

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Eh già, la seconda serata della 64esima edizione del festival italiano più seguito nel mondo è andata liscia senza intoppi dall'inizio alla fine, forse un po' troppo. Stavolta nessun sipario inceppato, nessun aspirante suicida e nient'altro di "controproducente". Neanche troppi eclatanti colpi di scena. Tra gli ospiti molti nomi illustri, come sempre. Ma solo alcuni, nel bene e nel male, degni di nota.

Dopo Raffaella Carrà, la seconda serata è stata aperta dalle Gemelle Kessler. Bene, ora mi auguro che lo stock di bionde invitate per il festival non sia composto solo da belle signore, ma anche da qualcuno che possa portare aria più fresca e innovativa laddove, fino ad adesso l'atmosfera è stata un po' troppo quella di uno spettacolo riciclato. Anche Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sembrano, in alcuni punti, una versione impacciata della famiglia Vianello.

I due ospiti più importanti hanno sicuramente lasciato un' impronta maggiormente incisiva. Molto piacevole la performance di Rufus Wainwright, ma quello che ha strappato più applausi e si è meritato il titolo di signore dell'Ariston, per la seconda serata, è stato sicuramente Claudio Baglioni. Il cantautore romano ha cantato un medley - perfettamente accompagnato dell'orchestra dell'Ariston - pieno di classici senza tempo, che ha catturato tutto il teatro, ed emozionato a casa sia i più grandi (che saranno tornati indietro con la memoria agli anni d'oro) sia i più giovani come me, che giocavamo a fare all'amore per le prime volte con i dischi dei nostri genitori in sottofondo, per creare la giusta atmosfera.
Per quanto riguarda la competizione vera e propria, personalmente avevo aspettative migliori. Dopo aver visto le esibizioni dei restanti sette partecipanti, devo dire che sono rimasto un po' deluso. In compenso, però, per quanto riguarda la seconda serata ho azzeccato tutti i pronostici sui brani selezionati per la seconda fase. Ma andiamo ad analizzarli.

Il primo concorrente in gara è Francesco Renga e la prima canzone che presenta si chiama A un isolato da te, brano del quale non mi è rimasto niente. A dir la verità, sono rimasto anche un po indispettito dal fatto che un artista di livello non fosse riuscito a evolvere il suo lavoro, rispetto ai suoi standard precedenti. Per fortuna, il pezzo che viene selezionato è il secondo, Vivendo adesso, con un accompagnamento più solenne e complesso. Tuttavia, anche in questo non parliamo di capolavori.

Dopo Renga, un po' mi sono rincuorato. Il secondo concorrente in gara, infatti, è stato Giuliano Palma, da sempre un sinonimo di virtuosismo vocale di qualità. Presenta due pezzi rock steady, Così lontano e Un bacio crudele. Non saranno brani sanremesi ma probabilmente - considerando le voci di un'imminente uscita di un suo nuovo lavoro solista - la vetrina può portare all'artista una buona pubblicità.

Terza a salire sul palco è Noemi, agghindata in modo abbastanza bislacco per l'occasione. Anche qui, devo dire, ho storto un po' il naso, perché essendo un suo grande fan mi aspettavo qualcosa di più. Le due canzoni si intitolano Un uomo è un albero e Bagnati dal sole. Gia all'inizio del primo pezzo mostra un po' di incertezza, toppando l'attacco, forse a causa di un problema tecnico (all'inizio del secondo brano si toglie uno dei due auricolari). Comunque per le potenzialità che ha dimostrato di avere, nessuno dei due brani entusiasma. Passa Bagnati dal sole.

E' stata poi la volta di Renzo Rubino, proveniente dall'ultima edizione di Sanremo Giovani. Il ragazzo padroneggia una tecnica vocale molto scolastica, ma nessuna eccellenza in particolare. I due pezzi che presenta, Ora e Per sempre e poi basta, sono totalmente diversi tra di loro. Uno è un pop moderno dal ritornello molto orecchiabile; l'altro è un pezzo che sarebbe potuto tranquillamente stare in gara in un'edizione passata del festival tra gli anni novanta e duemila: un bel crescendo che entusiasma la platea sul finale, strappando un fragoroso applauso. Nonostante questo, il pezzo selezionato è il primo.

Dopo il giovane (alla prima apparizione tra i big) è il turno di Ron. Il primo brano che presenta, Un abbraccio unico, non è troppo distante dal sound che eravamo soliti ascoltare da lui. Per fortuna, il pezzo che passerà alla gara vera e propria sarà il secondo, Sing in the rain, canzone folk - non tanto nelle sue corde - ma che ha la qualità di "smuovere" l'atmosfera, con un soffio di "novità".

Riccardo Senigallia (ex Tiromancino) è quello che, a mio avviso, ha sbagliato meno di tutti. Nel primo brano (che passerà le selezioni), Prima di andare via, si sentono ancora un po' i toni malinconici che erano soliti apparire negli arrangiamenti della sua vecchia formazione. Il testo è molto carino e il ritornello incastrato funziona bene ed è molto piacevole. il secondo brano, Una rigenerazione, è un rock dai toni morbidi con innesti di ottoni e distorsioni nei punti che necessitano di maggior sostegno. Mi è dispiaciuto che non sia stato il brano scelto per affrontare la gara vera e propria.

L'ultimo big è Francesco Sarcina che - nonostante si presenti come solista - non fa né più né meno di quello che faceva con Le Vibrazioni. Personalmente, ritenevo più adatta alle sue doti canore la seconda canzone (In questa città), ma il primo brano (Nel tuo sorriso) ha un accompagnamento piu completo e più congruo agli standard sanremesi. Infatti passa il turno.

Sul finire della serata sono saliti sul palco dell'Ariston i primi quattro artisti in gara per la categoria giovani. Ne passeranno due per serata, mentre venerdì si vedrà chi sarà il vincitore.

I due eliminati in questa prima fase sono stati Bianca - giovane torinese con una voce niente male, che porta una canzone decisamente troppo complicata per lei - e Filippo Graziani, figlio di Ivan Graziani, che presenta un pezzo rock sbarazzino, ma forse non è ancora maturo al 100% dal punto di vista vocale. I due che passano il turno, invece, sono Zibba, con un brano intitolato Senza di te.  La canzone ha un nostalgico ritmo in levare e, vista l'esperienza e la presenza scenica, avrei visto volentieri il suo autore in mezzo ai big. Avrei tranquillamente fatto retrocedere Gualazzi, per fargli posto. L'altro giovane che passa la prima selezione è Diodato, cantantedalla voce molto pulita, che presenta un pezzo dall'atmosfera molto pacifica intitolato Babilonia. Il brano cresce e si imposta meglio dalla seconda strofa in poi.

E ora? Non ci resta che aspettare la serata di domani - sperando in qualche gradevole sorpresa - per riascoltare tutti i brani effettivamente in gara, e per vedere quali saranno gli altri due giovani che arriveranno alla finale di venerdì.

Da adesso in poi si accettano scommesse.

[Leggi Perché Sanremo è Sanremo #1: l'inizio]

Ultima modifica il Giovedì, 20 Febbraio 2014 13:08

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