"Sta per arrivare al Munda, proveniente dal Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma, la Madonna Lactans di San Demetrio ne' Vestini. Ritorna nell'aquilano dopo oltre 100 anni una scultura lignea policroma del Trecento, attribuibile al Maestro della Madonna di Penne".
A darne notizia è Lucia Arbace, direttrice del Polo museale d'Abruzzo.
La scultura proviene dalla chiesa di S. Giovanni di San Demetrio ne' Vestini (AQ). Raffigura la Madonna in trono col Bambino seduto sul suo ginocchio destro, di tre quarti ma col viso di fronte all’osservatore, mentre tocca il seno scoperto della madre, intenta invece a offrirgli un pomo, secondo un’iconografia, quella della Madonna del Latte, assai diffusa anche nella scultura lignea: si pensi al magnifico esemplare di Andrea Pisano custodito presso il Museo di San Matteo a Pisa.
Rispetto a questo, però, manca qui ogni accento di intimità tra i due che invece dialogano unicamente e separatamente con il fedele.
Ieratica e impassibile, la Vergine, dall’incarnato chiarissimo, ottenuto da una mistura di biacca e cinabro, indossa una tunica rossa, forse una lacca, coperta da un lungo manto dorato con l’interno in verde “che scende in capricciose pieghe di sapore assai gotico sino ai piedi” (Hermanin, 1948); il Bambino invece veste di bianco e di un drappo arancione, costituito da minio (analisi FORS dell’ICVBC-CNR di Firenze e XRF del Laboratorio Mida di Roma).
Fino a qualche decennio fa, la Vergine era esposta nel Museo di Palazzo Venezia con una corona posticcia, che ancora si conserva nei depositi.
Le indagini scientifiche condotte nel 2009 dall’IVALSA-CNR di Firenze hanno permesso di identificare la specie legnosa utilizzata che è risultata essere il pioppo.