"Il bilancio è più che positivo. I cittadini e le cittadine hanno risposto in maniera entusiasta così come le tante persone che da fuori hanno voluto partecipare alla Perdonanza e ne hanno colto l'intima essenza. Abbiamo cercato di non essere banali: sono stati costruiti eventi pensati per L'Aquila e per il suo giubileo, penso alla serata inaugurale o ai ragazzi del Volo che hanno eseguito l'Ave Maria in una location straordinaria come la Basilica di Collemaggio. Ciò che ha funzionato lo lascio dire ai cittadini; come accade in Formula 1, le vetture vanno in sala degli errori per capire ciò che non ha funzionato, anche se hanno vinto il Gran Premio: ebbene, ci sono delle cose da migliorare e siamo al lavoro per farlo".
Parole del vicesindaco del Comune dell'Aquila Raffaele Daniele che, ai microfoni di newstown, fa il punto sulla Perdonanza appena conclusa, la 725esima, vissuta da coordinatore del Comitato organizzatore.
Quest'anno la Giunta comunale ha provveduto per tempo alla presa d'atto del bilancio di previsione, a differenza di quanto accaduto l'anno passato, con delibera numero 297 dell'8 luglio; nel capitolo delle entrate sono stati appostati 370mila euro, e così tra le uscite. "Tuttavia, è stata approntata una variazione in corso d'opera" spiega Daniele; "abbiamo affrontato le spese per gli eventi 'Aspettando la Perdonanza' e successivi e, dunque, il bilancio complessivo ammonta a circa 420mila euro. Non è stata iscritta in bilancio alcuna posta che non avesse la dovuta copertura finanziaria, come può essere accaduto negli anni passati, ed ho cercato di introdurre i principi contabili propri del Comune dell'Aquila anche per la Perdonanza, con risultati positivi. Tutti gli artisti sono stati pagati e riusciremo a chiudere a breve la contabilità generale".
Significa che non si ripeterà ciò che è accaduto per l'edizione dell'anno passato, con alcuni fornitori che aspettano ancora di essere pagati.
La Perdonanza celestiniana ha avuto un indubbio successo; come abbiamo già avuto modo di sottolineare, però, resta un evento ancora poco conosciuto fuori dai confini cittadini: sebbene L'Aquila, nei mesi estivi, sia stata 'attraversata' e vissuta da un gran numero di turisti, con una crescita importante rispetto agli anni passati, in pochi sono arrivati in città attratti dal giubileo aquilano.
Raffaele Daniele non fatica a riconoscerlo. "Parliamoci chiaro: certe cose costano. Quest'anno abbiamo investito, per la prima volta, su un ufficio stampa di caratura nazionale e, in effetti, abbiamo avuto passaggi importanti sui principali tg. Oggi, però, la Perdonanza - se paragonata ad altre manifestazioni di respiro nazionale - ha un budget irrisorio. Debbo ringraziare il maestro Leonardo De Amicis, gli sceneggiatori e gli artisti per averci consentito di organizzare una manifestazione di questo livello con un investimento così ridotto. Credo che in futuro toccherà fare un piccolo sforzo per dare alla Perdonanza un budget adeguato alle sue ambizioni".
Certo è che per sperare di poter attrarre visitatori interessati al giubileo aquilano, il primo della storia, bisognerebbe rendere noto il cartellone degli eventi mesi prima, e non a qualche giorno dall'evento, per pubblicizzarlo adeguatamente. "Se hai in programma spettacoli gratuiti di artisti impegnati in tournee con show a pagamento, però - chiarisce il vicesindaco - non puoi svelarli con grande anticipo altrimenti rischi di incidere negativamente sulla vendita dei biglietti per le altre tappe. I ragazzi del Volo, per esempio, erano in tour fino a qualche giorno prima del concerto a L'Aquila e ci hanno chiesto la cortesia di non annunciare la loro presenza alla Perdonanza fino alla fine della tournee; la stessa cosa è accaduta con Enrico Brignano. Si potrebbe risolvere - e la mia non vuole essere una provocazione bensì una riflessione - prevedendo in futuro il pagamento, anche simbolico, di un biglietto, come accaduto quest'anno; così, oltre a consentire al Comitato Perdonanza di avere un fondo cassa - che poi si può anche decidere di destinare in beneficienza - si potrebbe ovviare al problema della tardiva pubblicazione del cartellone".
Di certo, gli artisti che quest'anno hanno calcato i palchi della Perdonanza non l'avrebbero fatto, considerato il budget, se non l'avesse convinti Leonardo De Amicis, e c'è da chiedersi se non sia il caso di iniziare a ripensare in altro senso la proposta artistica della Perdonanza se è vero che, prima o poi, il direttore artistico passerà il testimone. "Il maestro De Amicis è un patrimonio della città, e anzi chiedo a tutti di non 'colorarlo' politicamente: si è speso tantissimo per noi", sottolinea Raffaele Daniele. "Ci lascia in eredità un format definito: ovviamente, ci auguriamo che collabori ancora con noi ma se dovesse decidere legittimamente di occuparsi d'altro - ricordo che lavora a titolo gratuito, e l'organizzazione di un evento come la Perdonanza richiede circa 6 mesi di lavoro: ogni spettacolo è scritto apposta per L'Aquila - il format resterebbe e l'aspettativa oramai alta della città andrebbe interpretata non come un ostacolo bensì come uno stimolo per fare ancora meglio".
Fare meglio dovrà significare, anche, pensare ad una programmazione degli eventi più aderente ai gusti e alle esigenze dei più giovani: negli ultimi due anni, in particolare, il cartellone della Perdonanza guardava ad un pubblico decisamente adulto. "Condivido la riflessione. La cosa importante per noi non erano tanto gli artisti che salivano sul palco bensì il messaggio che ci interessava potessero veicolare: in questa fase, è stato più difficile trovare dei giovani che riuscissero a trasmettere ciò che volevamo. Dal prossimo anno, però, lavoreremo per costruire uno spettacolo incentrato sui giovani".
Daniele non si sottrae ad una riflessione sul Corteo storico della Bolla che, da anni, pare decisamente 'stanco' e poco rispondente alla necessità di riportare al centro della Perdonanza il suo autentico significato spirituale (quello dell'indulgenza), sfrondandola da tutti i "circenses" che sono stati aggiunti negli anni e che non hanno fatto altro che snaturarla, così come aveva tentato di fare il comitato scientifico voluto dal sindaco Biondi e poi sconfessato. "Questa amministrazione ha già adottato un'operazione di 'pulitura' del Corteo, diciamo così, che rispetto al passato dura circa un'ora di meno; la rievocazione storica del Corteo, in realtà, era un assembramento di persone che si riunivano spontaneamente recandosi in processione verso la Porta Santa. Cerchiamo di tenere quanto più viva possibile questa tradizione: ovviamente, per apportare determinati cambiamenti ci vuole tempo, vanno fatti gradualmente, ci stiamo lavorando con l'idea di tenere vivo lo spirito e il messaggio di Celestino".
D'altra parte, la speranza di riconoscimento della Perdonanza celestiniana come patrimonio immateriale dell'Unesco si fonda proprio sulla volontà della comunità locale di mantenere viva una tradizione secolare, elemento fondante della propria identità. "Se riconoscimento sarà, non sarà per l'amministrazione ma per gli aquilani che testardamente, ostinatamente, hanno portato avanti la tradizione, anche nel 2009: sarà un loro onere e onore continuare a farlo. In questo senso, verrà costituita una associazione, e la politica ne starà fuori, che avrà proprio il compito di custodire il patrimonio storico e comunitario della Perdonanza. E' chiaro che sarebbe garantito un sostegno economico ad hoc, in caso di inserimento della Perdonanza nella lista Unesco".