Da Arischia al palco di X Factor 2019.
Mattia Taranta e Alessio Valente, in arte i TNL - The Neverending Lovers, si sono presentati al pubblico del talent di Sky portando sul palco la cover "Bella" di Ernia.
L'esibizione è stata particolarmente apprezzata dalla giudice Malika Ayane: è arrivato un 'sì' convinto anche da Mara Maionchi e Sfera Ebbasta; dunque, i TNL proseguono la loro avventura a X Factor.
Qui, puoi rivedere l'esibizione sul palco del talent.
NewsTown aveva incontrato il duo aquilano un po' di tempo fa, era il novembre 2017, in occasione dell'uscita del loro primo album, Proclamazione di autenticità: vi riproponiamo l'intervista a Mattia e Alessio [in alto, il video].
Musica: il crossover dei TNL, tra groove, rap e Pablo Escobar
C’era una volta – erano gli anni Novanta – il crossover, “non-genere” musicale che mescolava il rock bianco con il funk e il rap neri e aveva in gruppi come Red Hot Chili Peppers e Rage against the machine i propri alfieri.
Quella scena, intesa come movimento e business, non esiste più da tempo ma continua a sopravvivere l’attitudine che ha generato. Oggi il crossover è soprattutto un modo di concepire e intendere la musica libero da pregiudizi, che riconosce i confini tra generi solo come convenzioni da superare, con un approccio ludico e all’occorrenza anche ironico ma mai saccente o troppo serioso.
E’ in questa accezione che i TNL - The Neverending Lovers, possono considerarsi un gruppo crossover.
La band – che è nata a L’Aquila ma che fa base soprattutto a Roma – è nata per volere del duo formato da Alessio Valente (voce e chitarre) e dal rapper Mattia Taranta. Intorno a loro ruota una nutrita schiera di amici e collaboratori, più o meno fissi, tra i quali c’è il bassista e produttore Mario Ciancarella, arruolato di recente dal bluesman Carvin Jones per i prossimi tour mondiali.
I TNL hanno dato da poco alle stampe il loro primo album, Proclamazione di autenticità, esordio maturo (malgrado la loro giovane età e il fatto che suonino insieme solo da un anno) e molto convincente.
Album fresco, vario ed eclettico, Proclamazione di autenticità contiene un po’ di tutto: c’è molto soul, molto groove e molto rap, ma ci sono anche il pop, il rock, echi e suoni del mediterraneo, lo storytelling e un’elettronica dal volto umano.
“Il titolo rispecchia il senso che volevamo dare all’album” spiega a NewsTown il chitarrista Alessio Valente “Non c’è un concetto di fondo che lega le canzoni, ogni pezzo fa storia a sé. Io e Mattia avevamo background musicali differenti. Coniugarli è stato talmente divertente che abbiamo iniziato a sperimentare, all’inizio per gioco poi sempre più seriamente fino a che il progetto è cresciuto. In questo senso va intesa la parola autenticità: ciò che ci è passato per la testa nell’ultimo anno lo abbiamo messo su disco”.
Negli otto brani dell’album, le tessiture ritmiche della chitarra e il groove del basso e della batteria sorreggono il flow di Mattia Taranta. Ma il rap lascia spazio anche a ritornelli pop e aperture melodiche e alcuni brani denotano un gusto per lo storytelling che li rende quasi delle mini sceneggiature.
E’ il caso, ad esempio, della Ballata di Benjamin Bastard, che mette insieme rap e Ennio Morricone per raccontare una storia ambientata nel far west, tra saloon, donne e pistole; o di El Viaje (realizzato insieme a Francesco Pezzopane), racconto on the road ispirato alla figura di Pablo Escobar, con un ritornello diventato già un tormentone tra i fan del gruppo.
Da entrambe le canzoni sono stati tratti due videoclip, così come per gli altri due singoli, T.N.L. e Desirée: il primo è forse il pezzo più rappresentativo della band, un brano molto black dove spiccano il basso di Mario Ciancarella e le tastiere “soulful” di Marco Apicella; il secondo è un pezzo rock/pop/funk cantanto insieme a Matteo Gabbianelli dei Kutso.
“Ascoltiamo tanta musica” spiegano Alessio e Mattia “e questa varietà è stata riversata nel disco, un crossover di generi infinito che vanno da Robert Glasper al rap napoletano alla musica nera in generale al flamenco. I featuring hanno ulteriormente allargato questo spettro di influenze. Ci siamo contornati di persone che hanno aggiunto altre idee alle nostre, che già di per sé erano molto contaminate. Ora però vorremmo darci un indirizzo più preciso per proseguire il cammino”.