Al Palazzetto dei Nobili, venerdì 8 novembre alle ore 17.00, l’Anpi organizza la presentazione del libro della giornalista M. Vittoria De Matteis, con Maurizio Semplice e Cristian Calabretta.
“Forte e Gentile: itinerari abruzzesi di libertà” è un percorso verso il futuro che parte dalla volontà di ricordare fatti, storie e personaggi che hanno lottato per la liberarci dalla dittatura nazifascista. Un cammino nei luoghi che hanno dato protezione ai partigiani, per non dimenticare e ripercorrere insieme un pezzo di storia italiana. Una guida per chi vuole conoscere una terra silente, orgogliosa, che – oggi come allora – si mostra “forte e gentile” di fronte alle sciagure.
"Forte e Gentile" è un commuovente salto nel passato che parte da un episodio familiare: durante l’occupazione, un Podestà e insegnante di un paesino di montagna (nonno dell’autrice) fu costretto a ospitare il Feldmaresciallo tedesco. Nottetempo le sue figlie (una, madre dell’autrice) trovarono e accolsero in soffitta un americano fuggito da un treno bombardato. Intanto il Podestà firmava lasciapassare falsi per una famiglia di ebrei aiutandoli a fuggire dal campo d’internamento di Ferramonti, rifornendoli di armi, abiti e cibo. Dall’Abruzzo (dove passava la linea Gustav) verso Roma: ecco il percorso di resistenza umanitaria che il libro ricorda.
Oggi come allora, la solidarietà umana e l’aiuto disinteressato erano valori portanti della migliore società contadina. Valori oggi messi in crisi dalla recrudescenza di fenomeni di neofascismo. Emoziona leggere le testimonianze degli ultimi partigiani, preoccupati per i figli e nipoti ai quali lasciare il testimone, affinché tengano viva la memoria e non si commettano gli errori del passato.
L’evento prevede anche una brevissima proiezione di “Ferramonti: Il campo sospeso” un docu-film di Cristian Calabretta sul principale campo d'internamento fascista - costruito nel 1940 all'indomani dell'entrata in guerra dell'Italia - dove vennero rinchiusi ebrei, apolidi e slavi.
Il campo fu liberato dagli inglesi nel settembre del ‘43, ma molti ex-internati vi rimasero anche negli anni successivi e il campo fu ufficialmente chiuso solo l'11 dicembre 1945. Partendo dal giorno della memoria, che commemora le vittime dell'Olocausto, in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati, il documentario offre un'accurata ricostruzione dei fatti.
Emilio Ricci (vice presidente nazionale Anpi) scrive nella prefazione: “Ogni contributo che si pone nella prospettiva di ricostruire o di rappresentare un pezzo grande o piccolo che sia della storia della Liberazione è un passo avanti verso la comprensione e la difesa di una storia fondamentale per la nostra Patria. Questo libro è una tessera di questo grande affresco che si va costruendo”.