Si intitola “L’Aquila, a memoria” l’installazione multimediale curata dal Centro sperimentale di cinematografia inaugurata nel giardino d’inverno di Palazzo dell’Emiciclo.
Si tratta di una raccolta di video e foto realizzate dagli studenti del corso di Reportage della sede abruzzese del CSC (che ha aperto all'Aquila nel 2011) attraverso cui vengono ripercorsi i dieci anni trascorsi dal terremoto del 6 aprile 2009.
Presenti, all’inaugurazione, il direttore didattico e il preside del Centro, rispettivamente Daniele Segre e Adriano De Santis; i docenti Emiliano Dante e Paolo Porto, che hanno coordinato e guidato il lavoro degli studenti; e l’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila (l'ente che sostiene economicamente il CSC insieme alla Regione Abruzzo) Francesco Bignotti.
L’installazione si articola in due sezioni.
Una, Sospensione, è costituita da fotografie di grande formato appese al soffitto che ritraggono alcuni particolari degli edifici squarciati dal sisma e i volti dei protagonisti della ricostruzione, ovvero gli operai e i tecnici quotidianamente impegnati nei cantieri.
La seconda sezione si compone invece di una serie di postazioni video dove è possibile vedere i cortometraggi realizzati dagli allievi del CSC dal 2009 a oggi. Si tratta di mini documentari che raccontano L’Aquila, i suoi abitanti e il suo territorio, dal centro alle periferie, passando dalle case provvisorie a quelle ricostruite e da ricostruire.
L’installazione - patrocinata dal Consiglio regionale, curata da Rinaldo Aristotile, Alessia Moretti e Francesca Ruzza e allestita grazie alla collaborazione dell’impresa Cingoli - sarà aperta al pubblico dal 19 dicembre fino al 22 gennaio, dal lunedì alla domenica, compresi i festivi, dalle 10.00 alle 20.00. L’ingresso è gratuito.
I corti visibili integralmente nell’installazione
L'Aquila un anno dopo, di Danilo Barozzi, Sebastiano Cantalupo, Marco Castellani, Fabio Ciotti, Antonio Iacobone, Stefano Ianni, Carlo Liberatore, Cosimo Gabriele Scarano, Antonio Moscaggiura, Alessandro Venuto ed inoltre Matteo Di Berardino, Antonella Deplano, Armando Verrocchio, Lorenzo Settevendemie, 2010.
Il corto, accompagnato dalla musica composta dagli allievi del Conservatorio “A. Casella”, con il supporto tecnico di Agorà srl e della Onlus The Co2, è stato supervisionato dai docenti-registi Stephen Natanson e Gianfranco Rosi, realizzato nel 2010 per raccontare L'Aquila all’indomani del terremoto con i suoi luoghi disabitati e le nuove aree di socialità (le c.a.s.e., i centri commerciali, le fermate degli autobus). Un viaggio, tra centro e periferia, nelle parole di alcuni cittadini che, a vario titolo, sono stati testimoni e protagonisti di un momento difficile al tempo ancora emotivamente sconvolgente.
Senza Parole, di Eva Bearzatti, Manuel De Pandis, Fabio Fusillo, Eleonora Gasparotto, Aleksandre Khomasuridze, Flaminio Muccio, Chiara Napoli, Giorgio Santise, Giovanni Sfarra, Giovanni Soria, 2014.
Senza parole è un esercizio video collettivo degli allievi di primo anno del corso Reportage Audiovisivo, realizzato tra settembre e dicembre 2014. È il racconto di una giornata in esplorazione del centro storico dell'Aquila dopo il sisma del 2009. I protagonisti sono gli stessi allievi che, per la prima volta nella loro vita, incontrano la città dell’Aquila.
Tenda amica, di Giorgio Santise, 2014.
Corto realizzato nel novembre 2014 a pochi chilometri dalla città dell'Aquila nel il progetto C.a.s.e. di Bazzano. All'interno del complesso abitativo, durante la fase emergenziale, venne edificata dalla Protezione Civile una tenda con la funzione di assistenza alla popolazione. Tenda Amica, così è stata rinominata dagli abitanti della comunità. Per loro, lo spaesamento imposto da un nuovo stile di vita è stato superato anche grazie al punto di incontro rappresentato da Tenda Amica. Inaspettatamente, tra persone diverse, si sono creati legami molto forti e solidali.
Menti Spezzate, di Giovanni Soria, 2015.
La voragine che il terremoto ha lasciato in chi ha vissuto questa esperienza non è solo materiale, ma in modo particolare psicologica. Il film mostra le abitazioni sventrate e poi abbandonate nel 2015, a distanza di sei anni dal terremoto. Ricostruire un paese significa ricostruire anche una parte della nostra anima. Il ritorno alla normalità richiede forza e impegno.
La memoria della casa, di Simone Rosito, 2019.
La casa dello studente, una ferita sempre aperta nel cuore dell’Aquila e nella memoria aquilana. A dieci anni dal terremoto del 2009, questa casa porta ancora con sé i ricordi di quei momenti. Una casa simbolo della memoria aquilana.
Piazza Duomo, di Luca Mondellini, 2019.
Piazza Duomo è il cuore della città dell’Aquila, forza motrice dei cantieri che animano il centro storico del capoluogo abruzzese. Ogni anno, da dieci anni, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, si rinnova il ricordo delle 309 vittime del terremoto.
Belvedere, di Elia Miccichè, 2019.
Belvedere è il nome di uno dei ponti stradali dell’Aquila che collega Viale Papa Giovanni XXIII a via Persichetti. La struttura chiusa al traffico dal 2009, si eleva per circa trenta metri da via XX Settembre. Al di sotto è presente anche una palazzina in cui risiedono circa venti famiglie. Dal ponte, il film, mostra uno sguardo personale e un parallelismo tra la ricostruzione del centro storico e la vita che si svolge all’inizio della periferia.
Dieci anni in cinque minuti, le produzioni CSC 2010-2019, autori vari.
Un racconto antologico sulla città dell'Aquila dal terremoto del 2009 ad oggi. In cinque minuti vengono mostrati dieci anni di una ricostruzione che va oltre quella materiale. Attraverso una composizione di frammenti di film realizzati negli anni dal Centro Sperimentale, gli studenti del corso di Reportage interpretano con le loro sensibilità gli anni del post sisma e raccontano come gli aquilani hanno riconquistato la propria città.
Video Loop #1 e #2, 2019, autori vari.
Due video dialogano tra loro all’interno dell’installazione multimediale L’Aquila, a memoria. I due flussi di immagini a ciclo continuo, in loop, creano un legame, concreto e simbolico, tra la memoria e la rinascita della città dell’Aquila.