Sono passati due anni dalla riconsegna alla città della Basilica di Collemaggio; da allora, le associazioni che tutelano i diritti dei disabili hanno denunciato, a più riprese, come il luogo sacro voluto da Pietro da Morrone, che qui venne incoronato Papa alla fine di agosto del 1294, sia di fatto inaccessibile per coloro che vogliano visitarlo in carrozzina.
Due anni dopo, a qualche giorno dal riconoscimento della Perdonanza come patrimonio immateriale dell'Unesco, Massimo Prosperococco è tornato a far sentire la voce dei disabili che vorrebbero poter frequentare la Basilica come gli altri cittadini: "è dura, è veramente dura metterci nuovamente la faccia per portare all’attenzione di tutti questa irrisolta problematica", le sue parole. "Provo personale disagio come cittadino e disabile quando le persone vengono a sapere che è tutto come prima, la sento come una mia responsabilità. Da aquilano sono orgoglioso dell’importante riconoscimento alla Perdonanza: la Basilica di Collemaggio è il fulcro della festa del perdono. Questa ennesima e faticosa denuncia la faccio per stimolare di nuovo la soluzione del problema. Il riconoscimento porterà tantissimi turisti a L’Aquila tra cui tanti disabili, spero che non debbano tornare indietro amareggiati come succede a me da due anni".
Una presa di posizione non solo condivisibile, ma che dovrebbe chiamare ad un'assunzione di responsabilità tutti i cittadini aquilani, nessuno escluso.
Ed invece, la denuncia di Prosperococco, per alcuni, ha rappresentato la "solita polemica" di cui si vorrebbe fare a meno, che macchia i festeggiamenti per il riconoscimento Unesco che dovrebbe, evidentemente, cancellare ogni criticità, persino quelle più evidenti; lascia interdetti la presa di posizione sui social di alcuni cittadini, pochi per fortuna, indigna la disattenzione di alcuni funzionari comunali che si sono prodigati, in queste ore, a spiegare che, in realtà, la Basilica è accessibile ai disabili da una porta laterale.
Ebbene, va ribadito con forza che non è affatto così.
L'ingresso per i disabili sta oltre un cancello di ferro chiuso, sebbene non a chiave; sul cancello, tra l'altro, sono apposti cartelli che segnalano pericolo crollo e divieto d'ingresso. Non proprio accoglienti, per un turista che dovesse arrivare a Collemaggio per una visita. D'altra parte, seppure si superi il cancello, la pavimentazione è sconnessa con radici che impediscono un facile accesso al luogo sacro. Arrivati alla porta d'ingresso, poi, si scopre che la stessa è troppo stretta se non si apre l'altra pesante anta.
Insomma, il percorso non è accessibile in base alle norme vigenti e, dunque, quello indicato non può essere considerato un varco per disabili.
"Questa ennesima denuncia - ha ribadito Prosperococco - vuole essere solo da stimolo a chi da due anni doveva provvedere alla sistemazione del percorso o della pedana che sarebbe la scelta migliore". I decisori pubblici assumano l'impegno, immediato, di rendere la Basilica accessibile a tutti, ai cittadini e ai turisti che arriveranno all'Aquila: non c'è davvero più tempo da perdere.