di Juri Sielli - Si è svolto stamattina nella biblioteca "Salvatore Tommasi" l’incontro con i giovani delle scuole superiori dell’Aquila "Riflettiamo sulle mafie".
L’evento è stato organizzato in occasione del 21 marzo giornata nazionale contro le mafie dalla biblioteca provinciale in sinergia con l'Istituto cinematografico dell'Aquila “La lanterna magica”.
Per affrontare questo tema è stato presentato "Nostra madre Renata Fonte", un libro che utilizzando il linguaggio innovativo della graphic novel può favorire l’approccio al problema da parte dei giovani.
Un modo innovativo per trattare un argomento delicato e scottante, in particolare su una vicenda che sovente non viene annoverata tra i delitti mafiosi.
E’ stata ripercorsa e ricordata dunque la vicenda di Renata Fonte, eletta nel 1982 assessore alla cultura e alla pubblica istruzione nel comune di Nardo' (Lecce): dai primi successi in politica ai sacrifici personali che ha dovuto affrontare. Renata fu assassinata due anni dopo con tre colpi di pistola da due sicari, per il suo impegno politico e sociale e la lotta contro le ecomafie per salvare il territorio a lei caro.
Erano presenti all’incontro gli autori del libro: Ilaria Ferramosca e Gian Marco de Francisco.
L’introduzione ai temi della giornata è stata affidata al direttore della biblioteca, Maria Concetta Ruffo che ha incentrato la discussione sulla mafia in relazione al bullismo, alle prepotenze che avvengono nella quotidianeità e all’omertà come strumento di capillarizzazione passiva della filosofia mafiosa.
Proprio di questa filosofia ha parlato anche Luigi D’Eramo, assessore al sociale e alla scuola, rafforzando l’idea di una sensibilizzazione fra i giovani per combattere la mafia proprio nel suo primo manifestarsi e cioè nell’aggirare le leggi che regolano la vita con gli altri.
Ha valorizzato la giornata la presenza del capo della Squadra Mobile dell’Aquila Maurilio Grasso che ha fatto ripercorrere ai ragazzi, attraverso la sua infanzia e la giovinezza trascorsa a Palermo, le esperienze del contatto con la mafia nella vita di tutti i giorni. Grasso ha offerto un punto di vista diretto sulle questioni mafiose fornendo un excursus storico-geografico, nonché etimologico, della nascita e delle evoluzioni delle mafie.
Sono intervenuti anche il consigliere delegato dell'Istituto ''La Lanterna magica'', Mercedes Calvisi e il Presidente Club U.N.E.S.C.O., Bianca Campli.
Il coinvolgimento degli studenti è stato favorito dai coloriti interventi degli autori. Ilaria Ferramosca ha fatto riflettere i giovani presenti riferendosi alla prospettiva con la quale è stato scritto il libro: “La risonanza della grave vicenda di Renata Fonte si spense dopo poco tempo, ma - ha continuato emozionata - io dovevo fare qualcosa per raccontare a tutti quella notizia che mi aveva profondamente colpito. La prospettiva che abbiamo scelto è proprio quella del racconto delle sue figlie, che in prima persona hanno vissuto il dramma dell’assassinio della madre e di come le organizzazioni mafiose possano soffocare la vita di una famiglia, di una città e di una regione.”
Ha concluso l’evento Gian Marco de Francisco autore dei disegni e della colorazione del volume, catturando l’attenzione dei presenti con un intervento da lui stesso definito irriverente ma, fondamentale per una riflessione sugli atteggiamenti che ognuno assume quotidianamente nella lotta alla mafia: “Renata non aveva super poteri: era una donna, una mamma, una moglie e portava avanti il suo impegno in politica” De Francisco ha incitato in questo modo i ragazzi presenti, poi ha concluso: “Raccontare una storia vera serve, ma non bisogna cadere nella tentazione di delegare le icone della lotta alla mafia per giustificare il nostro disinteresse. Siate voi stessi gli eroi della lotta alla mafia!”