Sarà presentato il prossimo 13 febbraio, presso l’Auditorium della Fondazione Carispaq all’Aquila, il sesto volume della Collana “La provincia Letteraria” diretta dal prof. Carlo De Matteis sostenuta dalla Fondazione Carispaq. Si tratta della riedizione del romanzo di Massimo Lelj, lo scrittore originario di Tione degli Abruzzi, “Mezzaluna Grigioverde” a cura dello stesso De Matteis.
Alla presentazione interverranno il presidente della Fondazione Domenico Taglieri, la Professoressa Anna Maria Iorio docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università dell’Aquila e il professor Luigi Ponziani storico.
Mezzaluna grigioverde è il secondo romanzo di Massimo Lelj, dopo Via Gregoriana, rieditato lo scorso anno sempre nell’ambito della collana "La Provincia Letteraria".
Pubblicato nel 1956 presso l’editore Bompiani di Milano, il libro è la narrazione dell’esperienza bellica dello scrittore nella prima guerra mondiale su un fronte lontano dall’Italia ma egualmente decisivo per le sorti del conflitto, ovvero il fronte macedone, dove operò l’Armée d’Orient, un’armata di soldati di varie nazionalità. Come la gran parte delle testimonianze del genere, il racconto non ha uno svolgimento vero e proprio, se non nella sequenza delle operazioni belliche, delle marce, delle soste negli accampamenti, accompagnate dai discorsi e dai pensieri dei soldati e degli ufficiali, ma soprattutto del tenente De Rubeis in veste di personaggio-narratore e proiezione autobiografica dell’autore.
Nel suo racconto, la straordinaria drammaticità della situazione che egli rappresenta, la violenza feroce della guerra con il suo carico di morte, la condizione di precarietà e di sofferenza dei soldati, si identificano con la tensione costante della scrittura, dalla struttura compatta, compressa, senza intercapedini che non quelle segnate dai vari capitoli, nella quale discorso diretto, indiretto e indiretto libero si intercalano o si fondono al di fuori delle norma grammaticale, in una sorta di pastiche libero, con evidenti caratteri di mimesi della conversazione orale. Il valore del libro, pertanto, è di ordine storico, per un verso, in quanto testimonianza diretta di un evento capitale del novecento, di ordine letterario, per un altro, per la qualità della scrittura, propria di uno scrittore di razza, anche se non adeguatamente a tutt’oggi valutato.