Marta, 12 anni, vive a L’Aquila, dove tutti la conoscono con il soprannome “Terremoto”. Dopo la notte del 6 aprile 2009 nessuno riesce a chiamarla più così. Il terremoto l’ha trasformata e non solo nel nome.
Un anno dopo l’evento, Marta e la sua classe si dedicano all’allestimento di una mostra sul terremoto in occasione del primo anniversario del sisma che ha colpito la sua città. Attraverso una serie di esperienze e di incontri, Marta si trasforma da ragazzina in giovane adulta diventando sempre più consapevole. Non si rassegna al fatalismo e non si fa guidare neppure dalla paura. Impara invece a riconoscere le strutture antisismiche e i rischi connessi a un territorio dove il terremoto, prima o poi, torna sempre. E capisce come comportarsi quando la terra trema.
"Non chiamarmi terremoto" è una docu-fiction prodotta da Formicablu assieme a Ethnos film e a Romano Camassi, sismologo e coordinatore del progetto di prevenzione del rischio sismico, EduRisk. Racconta, in 30 minuti, una giornata di Marta, studentessa della scuola media «Dante Alighieri», mentre riflette sull'esperienza del terremoto, racconta il lavoro fatto assieme ad alcuni sismologi per capire cos'è un terremoto, come si affronta, quali sono i modi per ridurre i danni ad esso associati.
Al lavoro hanno partecipato, a titolo gratuito, Luciana Litizzetto, Ivano Marescotti, Vito,Mara Redeghieri, Mauro Pagani con la musica «Domani», e molte persone di L'Aquila, di Bologna e di Napoli. Il film è stato in parte prodotto con finanziamenti provenienti dal crowdsourcing, sia in modo informale, attraverso il sito del film, che attraverso la pagina web della piattaforma «Produzioni dal basso».
Il video è disponibile anche in formato DVD su richiesta all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o comunicando attraverso la pagina di Faceboook «Non chiamarmi terremoto».