Quasi tre ore di concerto, con una voglia contagiosa di suonare dal vivo; una scaletta ricchissima, puntellata dai maggiori successi di una carriera straordinaria: 'Strade di Francia', 'Il mio nemico', 'L'amore non esiste', 'Occhi da orientale', 'Gino e l'Alfetta' fino all'attesissima 'Salirò'.
Non si è risparmiato Daniele Silvestri, tributando un saluto commosso all'Aquila: "E' bellissimo essere qui; forse perché non ci tornavo da quei giorni brutti là, ma è bello vedere questa piazza, così, viva. In un momento in cui stiamo ripartendo, che cosa vuol dire ripartire voi aquilani lo sapete molto meglio di tutti noi. Avete tanto da insegnarci. E' un bel tuffo al cuore, mi piace tanto essere qui".
Silvestri è tra i pochissimi artisti che hanno deciso di non cancellare il tour estivo. "Ci siamo chiesti svariate volte, un paio di mesi fa, quando se ne è iniziato a parlare, se fosse giusto prendersi questo rischio, fare l'azzardo e dirci di farli i concerti, di trovare il modo sebbene vi siano regole complicate. Ma forse ne vale la pena, ci siamo detti: vale la pena fare il nostro mestiere, certo, ma vale la pena farlo anche e soprattutto per tutte le persone che normalmente non vedete sul palco, che ci permettono di farlo questo mestiere che amiamo e che possono tornare a lavorare, finalmente. Questo è un vanto, è una fortuna. E per questo ringrazio voi: se non ci foste voi, non potremmo farlo. Ce lo siamo chiesti talmente tanto che quando alla fine ci siamo detti sì, facciamolo, abbiamo chiamato il tour 'La cosa giusta': ci stiamo chiedendo tutti, in questo periodo, che cosa è giusto fare, ce lo stiamo chiedendo in modo collettivo, abbiamo capito che i nostri comportamenti determinano anche la vita degli altri, siamo estremamente collegati e connessi, e per questo la frase 'La cosa giusta' è più difficile di prima, ma più importante e forse più bella. E noi speriamo davvero che stiamo facendo la cosa giusta".
Daniele Silvestri ha chiuso una edizione importante de “I Cantieri dell’Immaginario”, che hanno animato la città dall’8 al 25 luglio con ben 27 spettacoli; da L’Aquila è arrivato un segnale al Paese: fare musica, teatro e danza si può, nonostante i piani di sicurezza e le stringenti norme anti contagio da Covid-19. D'altra parte, lo spettacolo dal vivo fa parte del dna del popolo italiano e L’Aquila ha dimostrato, negli anni, l’attitudine ad ospitare e produrre cultura in ogni condizione economica e sociale, come già avevamo visto nel dopo sisma 2009, un luogo dove le politiche culturali rientrano a pieno titolo nei programmi amministrativi e di governo del territorio.
5.700 spettatori hanno partecipato ai 27 appuntamenti, con posti contingentati e distanziati; un numero rilevante se si tiene conto dell’esiguità dei posti a disposizione per gli spettacoli previsti al chiuso. Altri 4.500 spettatori hanno visto gli spettacoli sostando nell’anello esterno alla piazza, sempre nel rispetto delle norme anti assembramento. La rassegna è stata seguita su Facebook da oltre 146.000 utenti, a conferma dell’interesse per la cultura e per lo spettacolo ed è stata presentata e commentata da circa 200 articoli. Gli accessi al sito dedicato sono stati 9.220.
Un successo misurabile anche attraverso i primi dati dell’indotto che vanno dal più 25% riscontrato da alcuni albergatori cittadini, al segno più di ristoranti e pizzerie, ai numerosi turisti presenti in città richiamati e intrattenuti anche dagli eventi, ai circa 250 tra artisti ed organizzatori coinvolti che hanno soggiornato in città, fino ai 20 addetti alla sicurezza e al personale dei service e degli enti che hanno dato vita alla manifestazione.
"Oltre diecimila spettatori hanno partecipato, in maniera sicura e con grande coinvolgimento, agli appuntamenti di una rassegna che ormai rappresenta un punto fisso dell'estate aquilana ed è un riferimento del panorama culturale italiano. L'Aquila, ancora una volta, ha dimostrato di saper essere un esempio, organizzando eventi di alto livello e in maniera continuativa, tracciando un percorso iniziato il 19 maggio scorso, quando nella Basilica di Collemaggio si è tenuto il primo evento pubblico dopo la fine del lockdown, ovvero l'omaggio a Celestino V con Simone Cristicchi e Alessandro Quarta", le parole del sindaco Pierluigi Biondi. "Il Coronavirus non ha fermato la vitalità di questa terra, la voglia di respirare cultura e vivere gli eventi in maniera comunitaria. Il messaggio che L'Aquila lancia al resto del Paese è che la cultura, attraverso la consapevolezza e il rispetto delle regole sconfigge la paura, non solo del Covid19 ma tutte quelle di cui la società moderna è intrisa. Lo sforzo dell’amministrazione comunale e delle istituzioni culturali è quello di continuare a mantenere un sostegno vicendevole con il resto della città, quella che ha bisogno di ritrovare la sua socialità, messa a dura prova dal sisma prima e poi dalla pandemia. Ma è proprio grazie a questo saper stare insieme e l’indotto che ne viene generato che riuscirà passo dopo passo a superare anche questa nuova emergenza. Il mio ringraziamento va a quanti hanno lavorato, indefessamente e quotidianamente, in particolare al Teatro stabile d'Abruzzo, al suo presidente, Pietrangelo Buttafuoco, al direttore artistico della rassegna, Leonardo De Amicis, affinché la manifestazione potesse riscuotere il successo che ha ottenuto ed è testimonato dai numeri".
De Amicis ha tracciato un primo bilancio: "Anche quest’anno è molto positivo. La manifestazione sempre ideata dal Comune dell’Aquila ha visto la partecipazione attiva e altamente qualificata delle Istituzioni finanziate dal Fondo Unico dello Spettacolo; dalla Società Aquilana dei Concerti Bonaventura Barattelli ai Solisti Aquilani, all’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il Gruppo E-motion, l’Associazione culturale Teatro Zeta, InScena, e il Teatro Stabile d’Abruzzo che ha avuto anche il ruolo di coordinamento generale e di coproduzione di diversi eventi con le associazione di base. Un’edizione che porta con sé il segno della rinascita sociale attraverso la cultura. Abbiamo superato le restrizioni poste dalla condizione momentanea della pandemia e nonostante questo siamo riusciti a proporre un’offerta ampia ed eterogenea".