Il Museo Nazionale d’Abruzzo, nel dicembre scorso, è entrato a far parte della rete dei musei autonomi italiani.
Il Mibact ha inteso così riconoscere la rilevanza del Munda che offre, attraverso la collezione archeologica e quella di dipinti, sculture e oreficerie che vanno dal Medioevo all’età moderna, una testimonianza vitale dell’identità e della storia della cultura della regione Abruzzo. Alcune delle opere custodite nel museo, d'altra parte, sono state recuperate tra le macerie del sisma che ha colpito l’Aquila nel 2009 e restituite alla collettività grazie a complessi interventi di restauro.
"Come è successo per le altre realtà che hanno visto rafforzata la loro autonomia sono sicuro che anche per il Munda s’innescherà un percorso virtuoso che contribuirà alla crescita e allo sviluppo del territorio, facendone un importante attrattore culturale e turistico", ha sottolineato Dario Franceschini al momento del conferimento dell'importante riconoscimento. "La rinascita dell’Aquila passa anche dalla cultura; l’autonomia funziona: in questi anni ha portato sicuramente maggiori visitatori, ma è stata soprattutto un ottimo strumento per modernizzare i musei italiani e rafforzare la tutela e la produzione scientifica. I dati parlano chiaro: l’incrocio tra riforma e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per il sistema museale italiano".
I musei autonomi sono scelti in base alla rilevanza dei luoghi e delle collezioni, alle potenzialità di sviluppo, alla distribuzione geografica, agli elementi storico artistici, alla sostenibilità economica, agli impatti sociali sulle comunità. L’autonomia consente di avere maggiori libertà dal punto di vista amministrativo, anche se non sotto il profilo delle assunzioni, e di muoversi con più agilità nel reperimento di fondi, fermo restando che i trasferimenti da parte del ministero non verranno meno.
A seguito del riconoscimento di Museo autonomo, la selezione del direttore avviene a valle di un bando internazionale: l’avviso è stato pubblicato nei mesi scorsi sull'Economist, con l'idea di far concorrere i maggiori esperti di gestione museale.
Ebbene, a seguito delle procedure ne sono rimasti dieci in corsa per la nomina che avverrà entro la fine del mese. Si tratta di:
- Barbuto Alessandra: storica dell'arte, è funzionaria del MIBACT. Ha lavorato a Milano, presso la Commissione per i Beni Architettonici, Artistici e Paesaggistici e presso la Pinacoteca di Brera. Dal 2006 ha iniziato a collaborare con MAXXI Art, come responsabile della raccolta, conservazione e ufficio del registro;
- Calzona Lucia: storica dell'arte, è curatrice presso la Galleria Borghese di Roma; precedentemente ha lavorato come direttore e coordinatore presso il Mibact;
- Cucciniello Antonella: direttore del Polo museale della Calabria, prima aveva diretto il Palazzo Reale di Napoli;
- Di Lorenzo Andrea A.D: conservatore presso il Museo Poldi Pezzoli;
- Filetici Maria Grazia: architetto della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma;
- Gallo Luigi: esperto storico dell'arte presso il Parco archeologico di Pompei; docente incaricato del corso di Storia delle Collezioni di Antichità presso Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Matera;
- L'Occaso Stefano: già direttore del Polo museale della Lombardia e del Palazzo Ducale di Mantova, ha lavorato come restauratore nella Domus Aurea come nei Musei Vaticani;
- Mercuri Luca: già vicedirettore del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia e della Necropoli dei Monterozzi, ha ricoperto incarichi di tutela archeologica in Lazio ed Emilia Romagna;
- Rossi Sandra: funzionaria della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Venezia, con distacco presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze;
- Sbaraglio Lorenzo: già direttore della Villa medicea di Poggio a Caiano.