Vino, tapas e sangria ma, dal 13 maggio al 13 giugno, il Sybarita sarà soprattutto arte. Nel locale di via Navelli, nel pieno centro storico dell'Aquila, si terrà infatti la mostra di dipinti e opere degli artisti aquilani Edoardo Gaudieri e Francesco Camizzi.
Lo spirito dei due artisti punta verso un’arte nuova, che non si lasci rinchiudere nelle gallerie. L’idea è di fondo quella di un’arte schietta, senza sofismi e fronzoli da radical chic. Per dirla insomma con le parole dello stesso Camizzi: ''Basta con queste esposizioni in gallerie asettiche, linde e pinte, dove l'artista viene considerato una celebrità, un superuomo anche quando le opere sono scadenti. Le nostre opere si trovano più a loro agio altrove, dove la gente può commentare, criticare ed apprezzare ad alta voce''.
Detoune, nome d’arte di Gaudieri, si esprime attraverso forme che prevedono la manipolazione di diversi materiali, fondendo il tutto con un’accurata alternanza di video e grafica. Sperimentazioni che si avvalgono anche di una preparazione conseguita all’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, dove Gaudieri frequenta il biennio specialistico di scenografia.
Francesco Camizzi, in arte Càmizo, trae la sua linfa artistica dall’espressionismo astratto: tra le influenze più evidenti è rintracciabile l’influsso di artisti come Mirò, Basquiat e Bosh. I temi a lui cari sono a sfondo sociale e talvolta introspettivo. Attraverso vernici e smalti, Camizzi pone l’accento sul concetto di homo homini lupus, sfociando nell’ambientalismo e "ricercando una pace" anche attraverso immagini violente.
Arte estrema insomma, che non si limita al campo pittorico per i due giovani aquilani. Un bisogno di espressione che trova sfogo anche in ambito musicale, da loro condiviso nella band thrash metal Methodic Massacre, di cui sono membri.
L’esposizione sarà visitabile tutti i martedì, i mercoledì, i venerdì e le domeniche a partire dalle 19.