Il respiro nazionale e il profumo dell'Abruzzo. Il suggestivo borgo di Navelli (L'Aquila) ha abbracciato la terza edizione della manifestazione Naturale, fiera del vino artigianale che si è svolta nell'esclusiva location di Palazzo Santucci. Il 10 e l'11 maggio oltre 50 espositori si sono ritrovati a Navelli e hanno accolto centinaia di appassionati, esperti e curiosi.
Oltre 200 vini da tutta Italia e, ad impreziosire la degustazione, la presenza degli stand gastronomici tipici abruzzesi. l'evento è ideato e organizzato dall'associazione culturale DinamicheBio, con il patrocinio del Comune di Navelli, la collaborazione di Emanuele Giannone (wine writer e degustatore professionale) e Pierluigi Massari della storica cantina aquilana Ju Boss.
Ci siamo immersi in questo fiume di delizie con un traghettatore d'eccellenza, il sommelier Edoardo Ratti, responsabile della cantina di una delle trattorie più prestigiose di Roma: “La Sora Lella”, ristorante dell'Isola Tiberina, nel cuore della capitale.
Ratti, sei stato in questa intensa due giorni il nostro "Virgilio" del vino, ci hai accompagnato e consigliato. Quali sono le tue impressioni sulla fiera, e i motivi che spingono a partecipare a questo tipo di manifestazioni?
Ho partecipato con grande piacere, avendo una passione ormai consolidata per il vino naturale. La mia mansione è quella di cantiniere in una storica trattoria romana. Specifico questo perché sto provando, nel mio piccolo, a ricreare un connubio ormai perso: cucina tradizionale accompagnata da vini a lavorazione naturale e biologica. Eventi come quello che si è tenuto a Palazzo Santucci permettono ad appassionati come me di avere un confronto diretto con chi il vino lo produce, quindi comprenderne tutte le sfaccettature e il percorso svolto, prima di averlo nei nostri calici.
La splendida Navelli è stata il palcoscenico di un evento così giovane, ma che ha già così tanto seguito.
Per quanto riguarda la location va un dieci e lode agli organizzatori che hanno scelto di incentrare la manifestazione in un luogo davvero incantevole. Molto bella l’entrata del palazzo che sfocia in un cortile arricchito al centro da un bel pozzo antico e caratteristico. Coronato da due scalinate che immettono sui deliziosi archi che portano alle varie sale.
Il contorno merita attenzione e un plauso per la ricercatezza. Ma, venendo al "succo", espositori e vini sono stati all’altezza delle altre manifestazioni sul suolo nazionale?
I veri protagonisti sono stati i produttori e le loro creature. A volte anche estreme o addirittura bizzarre. Vini sicuramente non convenzionali che ci fanno vivere delle esperienze sensoriali uniche. Ho ritrovato tanti amici e colleghi che espongono al Vinitaly, ai Vignaioli Naturali di Roma, e in altre fiere di prestigio che sono al top nel campo dei vini naturali. Come mi aspettavo ho constatato, con piacere, una maggiore partecipazione di vignaioli abruzzesi. Di questi ultimi ho potuto apprezzare varie concezioni di Montepulciano, Trebbiano, Cerasuolo e così via, ma numerose e molto interessanti anche le cantine di nord e sud Italia. Bianchi con lunghe macerazioni, rossi di grande spessore, bollicine lasciate sostare per anni sui lieviti e addirittura vini ossidati che hanno fatto la fortuna dei produttori. Di certo non ci si annoia con un parterre del genere.
Hai notato delle peculiarità che in qualche modo abbiano reso esclusiva la fiera di Navelli?
Senza dubbio: una sorpresa da non sottovalutare è stata la parte gastronomica. Anche qui ho potuto trovare una grande varietà di prodotti mai scontati o banali. Formaggi fatti stagionare con fieno, menta, liquirizia o addirittura birra, salumi di ogni genere. In questo frangente ho potuto veramente apprezzare il territorio aquilano ed abruzzese. Le tipicità e la ricchezza di una regione come l’Abruzzo non possono che culminare in eventi di successo. Le cose che maggiormente mi hanno colpito, nella zona gastronomica, sono state due: il prosciutto di agnello che, con il suo profumo, dolcezza e la sua speziatura ha spiccato su tutti i salumi presenti. Ad infiammare le due giornate, già molto calde, un focoso assaggio di peperoncino Habanero Red sul finire della giornata. Se avessi azzardato l'assaggio all’inizio, mi avrebbe privato di tutta la sensibilità per degustare qualsiasi vino. Le congratulazioni vanno ovviamente agli organizzatori, agli espositori e, non ultimi ai presenti che si sono lasciati coinvolgere, e in qualche caso "sconvolgere", dal mondo dei vini naturali. Un universo di cultura e sapori che appartiene a tutti, che dobbiamo valorizzare non solo a livello nazionale, ma in tutto il mondo.