Una degustazione di vino sotto le stelle davvero raffinata e convincente. Al Ristorante Il Servizio (presso il circolo tennis) si è svolta la degustazione di un trebbiano, un cerasuolo e due montepulciano provenienti da una delle aziende vinicole più apprezzate in Abruzzo: la pescarese La Valentina, che ha le sue vigne in parte a Spoltore e in Parte a San Valentino, nell'Abruzzo Citeriore.
Alla presenza di uno dei tre Di Properzio a capo della società, Sabatino, la degustazione è iniziata con un Trebbiano della linea "medio alta" Spelt (non quella classica dunque), accompagnata da un piatto di Carpaccio.
"Un trebbiano 100% - ha specificato Di Properzio - proveniente da vigne di oltre 30anni, situate a 300metri dal livello del mare e completamente vinificato in acciaio in maniera del tutto naturale, senza essere filtrato né stabilizzato". Una delle caratteristiche di La Valentina, azienda con 24anni di esperienza, è proprio la totale assenza di utilizzo, dal 1998, di trattamenti chimici sia sua sulle vigne che sui terreni "per lasciare le piante libere di esprimersi e ottenere vini dalle caratteristiche uniche, originali ancor prima che buoni ma omologati". Il trebbiano Spelt viene lasciato a pulirsi naturalmente all'esterno durante tutto l'inverno, al termine del quale è pronto per l'imbottigliamento. Si presenta sapido, secco e fresco con note delicate di frutta e fiori.
Il secondo dei quattro vini serviti è forse stato il più sorprendente: un cerasuolo con una personalità unica e dalla freschezza travolgente, dal color ciliegia e note che ricordano i frutti di bosco. "E' prodotto da uve mature raccolte nella seconda metà d'ottobre - ha spiegato sempre Di Properzio - che rimangono in immersione nel mosto per 18ore. Dopo il vino viene vinificato in bianco con lo stesso affinamento del trebbiano, quindi è uno dei pochi cerasuoli ad andare in bottiglia senza nessun trattamento enologico e senza filtrazioni". Il tutto mandato giù insieme a un raffinato tortino di farro e pecorino, ricoperto da pangrattato con crema alle fave.
Poi è venuta la volta dei rossi. Due Cru, ossia vini provenienti da un singolo vigneto, il Bellovedere e il Binomio, entrambi affinati in legno per 18mesi e imbottigliati senza filtrazioni. Provengono da vigne distanti 25km in linea d'aria l'una dell'altra, eppure hanno caratteristiche differenti. Il primo è prodotto a Spoltore e "risente anche della salinità litoranea portata dalla brezza", l'altro viene da una vigna storica "di oltre 40anni situata a 400metri dal livello del mare" ed è più corposo.
Il Bellovedere bevuto al Servizio - servito insieme una 'chitarra della Piana' dal sapore esplosivo - era dell'annata 2008 mentre il Binomio del 2009. Sarà stata anche la maggiore giovinezza di quest'ultimo - unita all'aria serale fredda del capoluogo più simile all'escursione presente dove è cresciuto - a renderlo speciale: muscolare ma elegante, vivace e bevibilissimo.
Il Bellovedere del 2008 a sua volta si è presentato - accompagnato da un arrosto - con un colore rosso intenso, molto denso e con un buon equilibrio tra potenza alcolica e un marcato tannino.
"Sono qui per promuovere il nostro vino a L'Aquila, il punto di maggior consumo insieme a Teramo - ha dichiarato a NewsTown Sabatino Di Properzio - forse per il clima, la popolazione giovane o la concertazione di locali, non so. Quella presentata oggi non è la linea classica ma viene da vigne con rese più basse e affinamenti in cantina più lunghi. La nostra è un'azienda di medio-piccole dimensioni che imbottiglia in media 350mila bottiglie, un numero ragionevole".