E' sempre con grande emozione che si inaugura un'opera restaurata, che torna al suo posto; lo è ancora di più all'Aquila che, passo dopo passo, ricompone il puzzle del suo ricco patrimonio culturale.
A qualche giorno dalla 727esima edizione della Perdonanza celestiniana, sono tornate nella Basilica di Collemaggio tre tele dedicate alla vita di Celestino V: "L'Incoronazione di Celestino" di Carl Borromäus Andreas Ruthart, "Rinuncia al papato" di scuola napoletana e "Morte di Celestino" attribuito a Giuseppe Passeri, al termine di un lungo intervento di restauro finanziato dall'associazione Panta Rei.
Alla cerimonia hanno presenziato Antonio Di Stefano, soprintendente delegato per L'Aquila e il cratere, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, l'assessora con delega al turismo Fabrizia Aquilio, vice presidente del Comitato Perdonanza, Maria Grazia Lopardi, presidente dell'associazione Panta Rei e don Artur Witold Sidor, responsabile dell'Ufficio beni culturali dell'Arcidiocesi; tra il pubblico, il rettore dell'Università degli studi dell'Aquila Edoardo Alesse, il rettore del GSSI Eugenio Coccia, la deputata Stefania Pezzopane, l'ex manager della Asl 1 Giancarlo Silveri.
Ad illustrare l'intervento di restauro il gruppo di lavoro della Soprintendenza, guidato dal responsabile unico del procedimento Carla Pancaldi e composto dallo storico dell'arte Tancredi Farina, dalla restauratrice Maria Fernanda Falcon Martinez, progettisti e direttori dei lavori, oltre che dalla restauratrice Giulia Cervi, dallo storico dell'arte Antonio David Fiore, funzionario responsabile della basilica e dall'ingegner Maria Grazia Sanbenedetto, professionista esterna individuata quale coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione.
Al principio, in realtà, era stata la dottoressa Bianca Maria Colasacco - funzionario storico dell'arte della Sopritendenza ABAP per L'Aquila e il cratere - a seguire ed elaborare il piano di restauro dei tre dipinti, con la consueta passione e dedizione; in seguito al suo pensionamento, però, il segretariato regionale, stazione appaltante dell'intervento, si è affidato a questo gruppo di lavoro costituito ad hoc.
I lavori sono stati affidati alla ditta R.O.M.A. Consorzio, e sono stati puntualmente portati a termine permettendo la ricollocazione delle opere.
D'accordo con il Segretariato regionale Beni culturali, l'associazione Panta Rei dopo il sisma del 2009 ha promosso una raccolta fondi con l'idea di finanziare il recupero di una porzione del pavimento della Basilica; quando l'Eni ha avviato il percorso di restauro dell'imponente monumento, però, i fondi raccolti, pari a 47.200 euro, sono stati messi a disposizione per il recupero delle opere. Oltre alle tele rientrate oggi in Basilica, l'accordo prevede anche il finanziamento del restauro conservativo del dipinto "Maria riceve doni dal popolo ebraico" di Nicola Malinconico.
Ed in occasione dell'inaugurazione delle opere restaurate, il sindaco Biondi ha informato che sono "in arrivo 700 mila euro per il completamento delle operazioni di recupero e restauro delle opere d’arte, degli apparati decorativi e dei beni mobili di pregio che si trovavano all’interno di Collemaggio alla data del 6 aprile 2009".
L’importante stanziamento è stato deliberato la scorsa settimana dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), presieduto dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna. "Si conclude positivamente un percorso iniziato nel 2017, con una serie di note e richieste di sensibilizzazione alla Struttura di missione e le competenti strutture ministeriali affinché fossero sbloccate risorse decisive per completare il processo di restituzione alla comunità di un luogo identitario come Collemaggio in tutto il suo splendore", le parole del sindaco.