Venerdì, 19 Novembre 2021 14:23

Premio ‘Laudomia Bonanni’, incontro con la poetessa cilena Carmen Yáñez

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“Ho conosciuto questa città prima del terremoto, durante una visita insieme a mio marito Luis Sepúlveda. In quell’occasione potei ammirare la bellezza delle strade, dei palazzi e la notizia del terremoto del 2009, della distruzione che provocò, mi colpì profondamente. Sono felice di essere tornata ed essere accolta con tanto affetto e tanta stima”.

Sono le parole della poetessa cilena Carmen Yáñez, ospite d’onore della XX Edizione Premio Letterario Internazionale L'Aquila Bper Banca intitolato a Laudomia Bonanni, che questa mattina ha incontrato la stampa alla sede Bper dell’Aquila. 

"Anche la mia terra è stata distrutta da un violento evento sismico. - ha ricordato la poetessa - Appartenere a una comunità costretta a reinventarsi, ricostruirsi, ci rende fratelli, non solo nel dolore ma soprattutto nello sforzo continuo di rinascita”. Ma la ricostruzione, ha inteso precisare, “va di pari passo con la memoria, intesa come comprensione di ciò che è successo affinché non accada più, non si commettano gli stessi errori del passato. Bisogna andare avanti passo dopo passo, curando le radici della memoria, tornando sempre nei luoghi della sofferenza per costruire il futuro. Il progresso poggia sempre sui mattoni della memoria”.

Carmen Yáñez è nata a Santiago del Cile nel 1952. Nel 1975 finisce nelle mani della polizia politica di Pinochet. Scampata all’inferno di Villa Grimaldi, rimane in clandestinità fino al 1981, quando sotto la protezione dell’ONU si rifugia in esilio in Svezia, dove inizia a pubblicare le sue poesie, che negli anni successivi appaiono su riviste svedesi e tedesche. Nel 1997 si trasferisce in Spagna, nelle Asturie, dove tuttora risiede. 

A causa del covid ha perso suo marito, Luis Sepúlveda, venuto a mancare il 16 aprile 2020.

“La catastrofe della pandemia mondiale che ha provocato innumerevoli lutti, io stessa ho perso il mio affetto più caro, Luis, rappresenta una grande lezione. Impone a tutti di ripensare la nostra vita nella società, ci pone delle domande sul futuro e sul nostro modo di vivere a cui non possiamo sottrarci”.

Immaginare il futuro, però, presuppone un cambiamento profondo, individuale e collettivo. “Vedo una società profondamente divisa su posizioni inconciliabili. Da una parte viene meno la solidarietà, lo constatiamo tristemente ogni giorno davanti alle scene di chi fugge da situazioni tremende, di guerra, di sofferenza a cui viene negata l’accoglienza. Dall’altra, fortunatamente, c’è ancora chi è in grado di aiutare, sostenere l’altro. Ma i pregiudizi e la paura da cui nasce l’odio impedisce di raggiungere l’obiettivo finale, quello di una società non in conflitto, in cui tutti e tutte le posizioni possano convivere e confrontarsi”.

“Non credo che la poesia possa da sola cambiare il mondo ma sicuramente può contribuire ad aprire porte, ad aprire il pensiero e le menti, partecipare alla crescita personale di ognuno. In questo senso la poesia, e tutte le espressioni culturali, sono ancora uno strumento per aprire nuove opzioni e possibilità”.

Questo pomeriggio, venerdì 19, alle 17 nella sala assemblee Fondazione Carispaq (corso Vittorio Emanuele II) Carmen Yáñez incontrerà la città. Sarà inoltre presentato il video: “Ventennale del Premio “L'Aquila Bper Banca” intitolato a Laudomia Bonanni”.

Ultima modifica il Venerdì, 19 Novembre 2021 14:46

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