Seminari, laboratori, appuntamenti interattivi, viaggi alla scoperta dei luoghi della scienza e dei suoi protagonisti. E ancora collegamenti con centri di ricerca internazionali, giochi ed esperimenti a cielo aperto, caffè scientifici, performance artistiche, conferenze.
Tutto questo è “Sharper - La Notte europea dei ricercatori”, manifestazione istituita dalla Commissione europea che si svolgerà per la prima volta all'Aquila il prossimo 26 settembre, in contemporanea con Perugia e Ancona e con circa 300 città del Vecchio continente.
Una vera e propria "Notte bianca" per conoscere il mondo della ricerca in varie discipline.
L'evento è parte integrante del progetto Sharper - acronimo di Sharing Researchers' Passions for Excellence and Results - inserito nelle azioni Marie Curie sostenute dalla Commissione Europea nell'ambito del programma quadro Horizon 2020.
Sharper è coordinato da Psiquadro - società no profit che da oltre dieci anni promuove e realizza eventi culturali per far dialogare il mondo della ricerca con il grande pubblico - ed è un progetto di due anni che prevede una seconda edizione della Notte dei Ricercatori nel 2015, anno del decennale della manifestazione.
All'Aquila saranno circa 20 gli appuntamenti coordinati dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e realizzati in collaborazione con l'Università dell'Aquila, il Gran Sasso Science Institute e il Comune.
La manifestazione del 26, il cui programma completo sarà reso noto nelle prossime settimane, si snoderà, come detto, attraverso numerosi eventi: spettacoli, conferenze, laboratori per ragazzi e adulti, mostre interattive e performance artistiche, che si svolgeranno nel centro dell’Aquila, ma anche in ambienti inconsueti, come i centri commerciali, e in luoghi di grande valore simbolico per lo sviluppo futuro della città.
Le varie iniziative, molte delle quali vedranno protagonisti giovani ricercatori, mireranno a condividere con il pubblico l’entusiasmo, le emozioni e il desiderio di conoscenza che caratterizzano l’opera quotidiana di chi lavora nel mondo della scienza e della ricerca.
L'obiettivo è duplice: far emergere l’eccellenza del lavoro dei ricercatori e sottolineare lo stretto rapporto esistente tra ricerca e società. Il tutto all’insegna dell’intrattenimento, del confronto e del dialogo diretto con il pubblico.
La conferenza stampa di presentazione della Notte europea dei ricercatori si è svolta in Comune alla presenza dell'assessore Alfredo Moroni, della rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi, del direttore del GSSI Eugenio Coccia, del coordinatore nazionale del Progetto Sharper Leonardo Alfonsi e del direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso - INFN Stefano Ragazzi.
"E' un evento la cui organizzazione comporta un grande sforzo dal punto di vista delle nostre risorse umane e finanziarie" ha detto la rettrice dell'ateneo aquilano Paola Inverardi "Sono 150 - tra ricercatori e membri del personale tecnico-amministrativo - le persone che si sono offerte di mandare avanti questa iniziativa, che non si esaurisce certo in una giornata. L'obiettivo, oltre a quello di condividere la passione per la ricerca e il suo impatto sulla vita dei cittadini, è anche identitario: bisogna far percepire che l'identità di questa città è un'identità di tipo culturale, legata all'università e alla ricerca scientifica, sulla quale dobbiamo scommettere".
"Considero il 26 settembre un giorno di semina" ha affermato Eugenio Coccia, direttore del GSSI "Quel giorno il nostro compito non sarà solo quello di intrattenere e di divertire ma cercare di instillare, specie nei giovani, la passione per la conoscenza e il sapere, in particolare per la conoscenza e il sapere scientifico. E' un fatto che non va sottovalutato: tante volte basta una lezione o una spiegazione per cambiare la vita di una persona e far sbocciare in essa la voglia di saperne di più".