Due umanità ‘disumanizzate’ descritte da Franz Kafka nei due racconti Una relazione accademica e La tana portate sul palco da Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti, rispettivamente regista e unico interprete dello spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo ‘Racconti disumani’.
La prima nazionale, nell’ambito della stagione teatrale 21/22 del Tsa, si terrà il 17 febbraio, alle 21, al Ridotto del Teatro comunale dell’Aquila, con replica il 18 febbraio alle 17.30.
Lo spettacolo è stato presentato in conferenza stampa dai due protagonisti, Giorgio Pasotti e Alessandro Gassmann, già direttore artistico del Tsa, e dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
I due capolavori di Kafka, scritti nel 1917 (Una relazione acacdemica) e nel 1923 (La tana, pubblicato postumo nel 1931), mentre i nazionalismi facevano tremare l’Europa, rivivono nella riscrittura di Gassmann che ne fa uno “spettacolo di qualità ma comprensibile a tutti, di semplice fruizione - ha affermato - E’ uno spettacolo che parla di libertà e che può aiutarci ad analizzare meglio ciò che è intorno a noi attraverso le parole di un gigante della letteratura. Se nella Relazione Kafka presenta una scimmia divenuta uomo, nella Tana parla di un uomo che vive come un animale sotterraneo, in attesa di un nemico del quale è terrorizzato ma del quale sa molto poco”.
Pasotti, unico interprete, “dimostra con questi due personaggi una grande maturità artistica e una capacità di sperimentarsi, dando loro una marcia in più anche grazie alle sue abilità da ex sportivo. E’ uno spettacolo che affronta temi importanti, mettendo a nudo la superficialità di vivere adattandosi a un sistema culturale dominante, ma che sono sicuro divertirà il pubblico e in particolare i bambini. E’ questa la mia idea di teatro che condivido con Giorgio: sfruttare la nostra popolarità per rendere popolari e alla portata di tutti i grandi autori”.
“Questo spettacolo rappresenta prima di tutto una tappa importante della mia carriera professionale - ha affermato il direttore artistico del Tsa Giorgio Pasotti - L’incontro con Alessandro è stato uno dei più belli che io ricordi, c’è una sensibilità comune, l’idea cioè di mantenere le radici nel teatro classico ma di riproporlo al pubblico con un linguaggio semplice, universale e comprensibile, con l’obiettivo di recuperare un pubblico, quello giovane in particolare. E’ questo uno dei principi ispiratori che ha orientato la programmazione del Tsa, che guido dal 2020, in uno dei momenti più difficili che il teatro abbia mai affrontato a causa dell’emergenza Covid ma durante il quale non ci siamo mai fermati, grazie a progetti e produzioni che hanno coinvolto artisti e associazioni locali".
"Il ritorno in presenza - ha aggiunto Pasotti - è stato inseguito non solo dagli artisti e da tutta la filiera ma anche dal pubblico che ha dimostrato come il teatro sia una forma irrinunciabile di socializzazione in presenza che non può essere sostituita da nessuna tv e da nessuna piattaforma. Abbiamo iniziato una stagione meravigliosa in termini di presenze e di campagna abbonamenti che conferma la capacità del Tsa di essere ancora un teatro importantissimo”.