Giovedì, 17 Luglio 2014 14:20

La 'quiete' nera degli Shores of null arriva a l'Aq Metal Fest, l'intervista

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di Sara Ciambotti - Davide Straccione alla voce, Gabriele Giaccari e Raffaele Colace alle chitarre, Matteo Capozucca al basso ed Emiliano Cantiano alla batteria, sono gli Shores of Null, gruppo goth/doom romano nato da poco più di un anno che in pochissimo tempo si sta ritagliando una fetta sempre più ampia di pubblico che lo adora. E il loro primo album, Quiescence è stato prodotto con una delle case discografiche più importanti del mondo, la Candlelight, ed è già un successo.

Il metal è forse il genere musicale che annovera più sottogeneri, dal thrash al black, dal doom al heavy, si potrebbe proseguire per ore elencandoli tutti senza essere mai esaustivi, e quello degli Shores è un mix di suoni e melodie che forse più degli altri non può essere ristretto sotto un unico genere.

"In molti ci definiscono doom – spiegano a News-Town Gabriele, meglio conosciuto come Gabbo, e Raffaele – ma chi ci ascolta e si aspetta le sonorità tipiche di questo genere, spesso ne rimane deluso. La nostra casa discografica, la Candleligth ci ha definiti blackened gotihc doom, nonostante veniamo anche assimilati a gruppi più progressive. Ma noi non amiamo etichettarci, quindi non lo faremo!".

Domani, nel complesso dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, la voce limpida e graffiante di Davide irromperà tra gli alberi di Casematte, accompagnata dalla doppia cassa della batteria di Emiliano, il basso di Matteo e le note 'dure e pure' delle Gibson di Gabriele e Raffaele.

Domani sarà una gran serata per tutti i metallari aquilani, perché domani ci sarà il tanto atteso Aq Metal Fest!

È la prima volta che suonate a L'Aquila?

Per un motivo o per un altro siamo già stati a L'Aquila. Negli Orange Man Theory, il gruppo col quale suonavo prima degli Shores of Null, avevamo la casa discografica a Sulmona (L'Aquila), la Indelirium Records, motivo per cui venivo spesso. Abbiamo suonato spesso a Raiano ma in città mai, credo sia la prima volta. Sono molto legato ai vostri posti perché quando c'è stato il terremoto, il 6 aprile 2009, ero in tour con gli Zippo, tutti studenti dell'ateneo aquilano e ho sentito il loro dispiacere così forte e disarmante che mi è entrato dentro. È stato un pessimo momento anche per me.

Parliamo un po' di voi. Quando sono nati gli Shores of Null, come e perché?

Siamo nati da poco, circa un anno e mezzo. Però da un paio di anni prima avevamo iniziato a suonare insieme: senza dirlo a nessuno registravamo i pezzi, abbiamo girato un video e volevamo avere più materiale promozionale possibile, così da fare un esordio "col botto". Non appena siamo usciti siamo partiti subito in tour con un gruppo black metal rumeno, i Negura Bunget.

Ma questa non è stata la vostra prima esperienza...

No. Prima degli Shores of Null suonavamo tutti con altri gruppi: Davide suonava con un gruppo stoner, gli Zippo, io (Gabriele) con gli Orange Man Theory, Raffaele con i Mens Phrenetica, Matteo con Il grande scisma d'oriente ed Emiliano con i Noumeno e gli Embrace Of Disharmony. Abbiamo girato il mondo con queste band e tutti sapevamo come comportarci per gli Shores. Per questo motivo abbiamo deciso di non correre, di pianificare, pubblicare, e poi uscire allo scoperto.

Avete scelto un genere musicale molto diverso dalle vostre precedenti esperienze...

Ci piaceva sia il gothic che il death metal melodico e volevamo un gruppo influenzato da queste sonorità. Immaginavamo una voce solamente in growl, ma Davide, il cantante, ha un timbro molto pulito e limpido e deve poterlo valorizzare. Non siamo inquadrati in un genere ben preciso, per noi l'importante è divertirci e quello che viene, viene!

Come cantano anche gli Elii (Elio e le Storie Tese), i gruppi metal, soprattutto quelli death, black, goth, hanno nomi molto tristi, a volte lugubri e nichilisti. Anche il vostro, Le rive del Nulla, ne è un chiaro esempio. Da dove viene?

Il nome lo ha dato Davide ed è legato a diverse esperienze che abbiamo fatto sia soli che insieme. Le rive del Nulla è legato a un viaggio, ma anche a un libro che abbiamo letto un po' tutti mentre scrivevamo i pezzi e avevamo la sensazione che il senso di vuoto aleggiasse nell'aria.

Com'è il panorama goth/doom italiano?

Non è facile farsi notare. Simili a noi ci sono i Foreshadowing, i Doomraiser, gli Alba di Morrigan e pochi altri. I concerti ci sono spesso, le date in cui suonare si trovano e non ci si può lamentare, ma noi siamo dentro questo giro da molto tempo. Il successo, purtroppo, dipende molto dal seguito che ha una band, se un gruppo non porta gente è normale che il locale non investa in loro. Diventa impossibile pagare il cachet. È anche vero che finché un gruppo non si inizia e non ci prova è comunque un salto nel buio sia per loro che per i locali ospiti. Non è una situazione facile, è chiaro.

La Candlelight è una delle etichette più famose al mondo per questo genere di musica, come siete riusciti ad arrivare così in alto?

Abbiamo inviato il demo alle case discografiche più importanti, quelle che prima di spedire sai già che non risponderanno mai... E invece, un giorno è arrivata la risposta. È stato bellissimo.

E qual è stata la risposta del pubblico?

Il disco è uscito a fine marzo e sta andando molto bene. Lo stiamo spingendo sia noi che l'etichetta. Organizziamo continuamente date importanti, ultimamente abbiamo suonato con i Primordial, i Taake, Saturnus, Stormlord, Foreshadowing, Doomraiser, October Tide, Worship, No More Fear, abbiamo anche suonato con i Draugr nella loro ultima data. La presentazione dell'album a Roma, al Traffic e a Pescara, all'Orange, è andata molto bene, con nostra sorpresa i locali erano entrambi pieni. A fine settembre partiremo con il tour e vedremo come andrà.

Cosa vi aspettate dall'Aq Metal Fest?

Tanta birra e divertimento.

 

Ultima modifica il Venerdì, 18 Luglio 2014 11:53

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