Venerdì, 18 Luglio 2014 12:43

Comuni, comunità e associazioni insieme per l'accoglienza: arriva 'Più: uffici per l'integrazione'

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di Sara Ciambotti - Rafforzare la governance locale così da migliorare la rete di integrazione sociale per gli immigrati. E' l'idea che ispira il progetto “Più: uffici per l'integrazione”, presentato questa mattina nella sede del Comune dell'Aquila, a villa Gioia, e che mette in sinergia otto comuni aquilani: Castelvecchio Subequo, Fontecchio, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Montereale, Ovindoli, San Demetrio nè Vestini, Pizzoli, oltre alla fondazione no profit Mondo Digitale e alle comunità montane 'Montagna di L'Aquila' e 'Sirentina'.

Centocinquanta mila euro in arrivo direttamente dal fondo europeo per l'integrazione dei paesi terzi, Fei 2013 azione 9, metteranno subito in moto la macchina organizzativa per dare agli immigrati più chiarezza e serenità.

L'assessora alle Politiche Sociali Emanuela Di Giovanbattista si è detta molto orgogliosa di promuovere questo nuovo piano di lavoro: “Il problema che stiamo affrontando è molto importante – ha spiegato – a causa dell'assenza di fondi dedicati non riusciamo ad accogliere come vorremmo le popolazioni immigrate. Abbiamo sempre dovuto accontentarci di briciole, senza strutture e fondi economici adeguati, ma adesso potremo fare molti passi avanti”.

Passi avanti realizzabili attraverso la creazione di un tavolo tecnico e con un cronoprogramma serratissimo, che consentiranno di potenziare le procedure di accoglienza e integrazione, garantendo l'aggiornamento continuo del personale impegnato a erogare i servizi di accoglienza, anche con l'attivazione di un portale web sull'immigrazione nel territorio aquilano e con la sperimentazione di nuovi servizi.

Entusiasta Mirta Michilli, direttora generale della fondazione Mondo Digitale: “Nonostante le lungaggini burocratiche, la macchina si sta mettendo in moto – ha commentato – Il programma è molto ambizioso, mette insieme una rete di piccoli paesi con un approccio unico e innovativo per studiare come cambiano i bisogni delle popolazioni emigrate dai paesi terzi”.

“Le amministrazioni locali – ha continuato – amplieranno l'efficacia dell'offerta perché, nonostante non sia facile accorgersene, le necessità e le priorità degli emigranti cambiano col tempo”.

Lo studio sarà chiuso entro giugno 2015 e, entro tale data, “dovremo entrare in contatto con le realtà locali di immigrati e definire un set di azioni nuovo, standardizzato per tutti i comuni e soprattutto, replicabile per qualunque amministrazione voglia adottare il progetto”, ha concluso la Michilli.

di Sara Ciambotti 

Ultima modifica il Venerdì, 18 Luglio 2014 13:01

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