Lo Spazio d’Arte Multidisciplinare de “la Dama di Capestrano” dopo le Lettere d’Amore, inaugura la mostra dell’artista padovana Greta Bisandola venerdì 15 luglio alle ore 18:00 in Via Aquila 7 a Capestrano Aq - a cura di Massimo Pamio per l’Associazione Culturale Maks.
L’artista, diplomata in grafica inizia la sua carriera di illustratrice nel 1996, collaborando con agenzie pubblicitarie e case editrici. Avvicinandosi sempre più alla pittura, dal 2006 comincia ad esporre le sue opere in sedi nazionali ed internazionali tra le quali Kunsthaus Tacheles (Berlino), Palazzo Durini (Milano), Museo Civico (Bassano del Grappa), Museo Diocesano (Padova), Museo Civico (Asolo). Entra a far parte con i suoi lavori del progetto The Bank Contemporary Art Collection.
Di lei, scrive Massimo Pamio – saggista e scrittore - “Il mondo pittorico di Greta Bisandola proviene dal Nero, fonte e energia pulsante d’ogni opera, ragione profonda e motivo d’ogni sua variazione sul tema. Bisandola come una profetessa del Nero, o forse come un Angelo che conosce la cecità quale proscioglimento dalla verità che cerca invano di rendersi adeguata alla cosa. La cecità nasce come sproporzione, come la rassegnazione alla misura di rendere possibile, finita o infinita, la realtà. Bisandola dipinge il sudario della verità. I colori, suggerisce la stessa Bisandola, provengono non dal bianco, bensì dal nero, di cui trattengono ancora l’oscura provenienza, l’origine; i colori sono le derivazioni dal nero per opposizione, per chiarificazione, per albedo, per sottrazione. Il mondo ritratto dall’artista non è né potrebbe essere quello del presente, ma ciò che gli si sottrae e che l’artista richiama, quale sua Vestale e Sibilla. “La luce è innaturale ma personale”, afferma la Bisandola. Spesso la pittrice azzera la luce e la sostituisce col bianco: più dignitoso, più timido, meno accecante, più nero. "I suoi volti sono scavati dallo spazio del nero che ne delinea e accentua, deformandola, la fisionomia, come se uno spazio ulteriore si inserisse in quello che è già un vuoto riempito da lineamenti. Bisandola non si arresta alla superficie, alla pelle, ma scava con il suo bulino nel volto, traendone ciò che nasconde quando si nega, nell’oscurità. I volti sono tratti dal buio, laddove la persona si rivela nei propri pensieri più reconditi, sfuggendo agli altri e sottraendosi alla luce."
Sarà possibile visitare la mostra dal martedì alla domenica dalle 17 alle 19 fino al giorno giovedì 4 agosto.