La tutela e il rispetto per le donne, la crescita professionale e l'impegno nel sociale, il rifiuto di ogni forma di violenza fisica e psicologica. Si snoderà su queste tematiche il Premio nazionale Donna 2022, in programma il 12 luglio prossimo, a Casale Signorini, all'Aquila, a partire dalle 18.
L'evento, organizzato dalla Onlus Antonio Padovani e presentato a giugno scorso in Senato, vedrà la partecipazione di una nutrita rappresentanza di istituzioni civili e militari regionali.
Nell'ambito dell'edizione di quest'anno saranno premiate Ilaria Mura, giornalista di Mediaset e inviata di Quarto Grado, Marina Conte, mamma di Marco Vannini, ucciso il 17 maggio del 2015 da un colpo di pistola sparato dal padre della sua fidanzata, Anna Gaeta, moglie di Patrizio Falcone, ucciso in un quartiere di Napoli da una vicino di casa per diverbi condominiali, Alessia Natali, presidente dell'associazione Penepole Abruzzo, che si occupa di persone scomparse e Barbara Schiavulli, giornalista e inviata di guerra.
Ospite d'onore l'avvocato Nicodemo Gentile, presidente nazionale dell'associazione Penelope.
“Da quest'anno il Premio Donna è diventato nazionale”, spiega il presidente della Onlus Antonio Padovani, Gianni Padovani, “nell'intento di diffondere, su larga scala, il messaggio di tutela fisica e morale delle donne, sia in famiglia che in ambito lavorativo. Il Premio Donna, assegnato ogni anno a personaggi che si sono distinti per le loro qualità professionali, per l'impegno sul campo in difesa dei più deboli e delle vittime di violenza, nasce per rimarcare con forza la cultura del rispetto, come prima arma di difesa delle donne, troppo spesso vittime di soprusi e di ricatti” conclude Padovani.
Nel corso dell'incontro, moderato dalla giornalista e scrittrice, Monica Pelliccione, sarà presentato il libro “Storie di donne”, che affronta, sotto diverse angolazioni, il dramma della violenza sulle donne nell'alveo familiare, dei soprusi e delle pressioni sui luoghi di lavoro, delle battaglie per la parità di genere che, ancora oggi, vedono troppo spesso la donna soccombere.
“Un libro”, sottolinea Pelliccione, tra le autrici del volume, "spiegato da una frase della filosofa, Michela Marzano: essere dalla parte delle donne significa sognare un mondo in cui i rapporti di dominio possano finalmente capovolgersi. Vuol dire lottare per costruire una società egualitaria, in cui essere uomo o donna non abbia alcuna rilevanza”.
Novità assoluta della IV edizione del Premio Donna sarà l'anteprima del melologo “Zittita!”, opera letteraria della giornalista, scrittrice e saggista, Monica Pelliccione, affidata alla regia e all'adattamento del testo del maestro Sonia Grandis e alla musica originale della compositrice, Rossella Spinosa e prodotta da Lombardia musica. Lo spettacolo debutterà al festival del Melologo di Como, alla Pinacoteca civica, il 19 novembre prossimo, per poi calcare le scene dei teatri di tutta Italia.
Il racconto si snoda sulla traccia di una narrazione cruda, intrisa di violenza e soprusi, perpetrati in modo subdolo e meschino tra le mura di un ufficio. “Far nascere un melologo, genere musicale che risale al 1.700, da un testo crudo e sofferente come quello di Zittita! è una sfida interpretativa”, affermano Spinosa e Grandis, “una storia che racconta di dipendenza, come moltissime di noi hanno provato sulla propria pelle, storie di violenza psicologica, debolezza, che hanno come scenario l'ambiente di lavoro. Abbiamo scelto di raccontare questa lotta di corpo e di anima in modo "alto", unendo alla recitazione un'atmosfera musicale sacra, perché sacra è sempre la vita, e la vita di una ragazza che si affaccia alla speranza e al progetto di se stessa lo è ancor più. Perché per sconfiggere gli orchi dobbiamo armarci di tanta consapevolezza e forza interiore”.