Questa mattina le studentesse e gli studenti dell’istituto agrario Colecchi sono scesi in protesta dinanzi alla sede della Provincia in via Saragat. Al centro della mobilitazione c’è la mancata progettazione ed esecuzione dei lavori per la realizzazione di un nuovo laboratorio agroalimentare già finanziato con 130.000 euro dal Ministero per la Transizione Ecologica per l’istituto.
Ad organizzare la manifestazione sono state le studentesse e gli studenti, i quali però hanno ricevuto anche il sostegno del personale docente dimostrato anche dalla presenza di alcuni insegnanti questa mattina fuori dal palazzo della Provincia.
È necessario ribadire che l’importanza dei laboratori in un istituto professionale è enorme e che le attività che vi si svolgono sono parte essenziale della didattica, in aggiunta bisogna anche sottolineare che i fondi già stanziati dal Ministero sono dedicati agli impianti e alle attrezzature necessarie ai laboratori, mentre la provincia ha l’onere di adeguare lo stabile.
Ad oggi l’istituto agrario ha laboratori caseari e di serra, il finanziamento in questione riguarda invece nuovi laboratori, in particolare il laboratorio attrezzato con un banco multi funzione per la realizzazione di marmellate, un micro-birrificio, e attrezzature per lo studio della chimica, per i quali gli stabili sono già stati individuati ma ancora non vengono adeguati alla loro nuova funzione.
È stato chiesto da studenti e insegnati un intervento urgente da parte del Presidente della Provincia. L
a mobilitazione ha portato ad un colloquio tra la Provincia, nelle persone della Dirigente del settore edilizia Alessia Fagnani e l’ingegner Massimo Di Battista, e una delegazione composta da tre studenti e tre insegnati, tra questi il Rappresentante d’Istituto del Colecchi e Presidente della Consulta Provinciale Sergio Panzone e il professore Pino Belmonte, che hanno interloquito con noi alla fine del colloquio.
Ci è stato riferito che la Provincia ha ammesso di non riuscire a spettare la scadenza di Febbraio 2023 fissata dal finanziamento ministeriale ma che si procederà chiedendo una proroga in modo tale da non perdere i fondi. Inoltre, è stata riconosciuta l’importanza di questa opera e la sua valenza per la qualità della didattica e dell’offerta formativa.