Martedì, 20 Dicembre 2022 12:58

Convegno Siap con la scuola Carducci sui pericoli per i giovanissimi

di  Redazione

Questa mattina si è parlato di quella che viene chiamata devianza minorile nell’incontro organizzato dal sindacato di polizia Siap, il Sindacato Italiano degli Appartenenti alla Polizia, che si è svolto all’auditorium dell’Ance dell’Aquila al quel hanno preso parte le scuole, le forze di polizia giudiziaria e tutti gli attori coinvolti in quello che rappresenta sempre di più una problema sempre più impattante nella vita sociale dei giovani con risvolti per i quali la società ha il dovere di intervenire non solo attraverso la repressione ma soprattutto prevenendo attaggiamenti di devianza che spesso sfociano nella commissione di reati di cui purtroppo le cronache sono piene.

Al convegno hanno preso parte gli studenti della scuola media Carducci, alcuni in presenza ed altri in video conferenza, proprio per svolgere un percorso di sensibilizzazione e prevenzione sul tema.

Alberto Ravanetti Segretario Generale Siap Abruzzo ha sottolineato l'importanza che hanno le istituzioni della scuola e della famiglia ovvero i luoghi dove si insegna l’educazione ai ragazzi, "noi con questo convegno vogliamo proprio coordinare questo lavoro che fa la scuola perché noi sappiamo benissimo che laddove un minore comincia la sua attività deviante che ultimamente comincia sempre più presto, anche a partire dalla prima o seconda media abbiamo dei complici e abbiamo purtroppo delle vittime"

Mentre Giuseppe Tiani segretario generale Siap ha dichiarato "è chiaro che se istituzioni come la magistratura, la polizia la scuola le parrocchie sono più organizzate e meglio attrezzate per dare delle risposte complete inisieme ai servizi sociali e al mondo dell’accoglienza del terzo settore si riuscirà a contrastare questo fenomeno.  Ci sono dei mondi che hanno vanno messi  a regime per contrastare diciamo un aspetto che non è più soltanto di violenza ma che sta diventando culturale"

Presente al convegno anche Davide Mancini, Procuratore del tribunale dei minorenni dell’Aquila, il quale ha sottolineato l'importanza della prevenzione e nel caso di reato già commesso della rieducazione ognuno compito ben chiaro, "ognuno deve essere presente, sia la scuola, sia le istituzioni giudiziarie, sia le forze di polizia, tutti consapevoli del fatto che per i minorenni c’è un discorso che non è soltanto quello dello stroncare il reato e di reprimerlo ma anche quello della prevenzione è più importante e quello della rieducazione nel momento in cui poi le responsabilità vengono accertate"


In conslusione abbiamo scoltato anche le parole di Agata Nonnati, dirigente scolastica dell'istituto Giosuè Carducci, la quale ha espresso il punto di vista della scuola tentando di raccontare ciò che si cerca di fare e le difficoltà che si incontrano nel percorso di educazione "la nostra difficoltà è quella di intercettare ma ancora di più di coinvolgere i genitori,perché in questo caso parliamo di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni ma nei quali già riwscontriamo atteggiamenti che rientrano in un discorso culturale, troviamo alcuni germogli che non fanno ben sperare"

 

Ultima modifica il Martedì, 20 Dicembre 2022 13:43
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