La montagna abruzzese ha attraversato numerosi passaggi, nel corso della storia, per poter conquistare l’importanza e il valore che oggi occupa per lo svolgimento dell’attività turistica. Un’attività turistica sempre più dinamica ed esigente. E’ stato importante, se non fondamentale, modificare piano piano, fino al punto di ribaltare, la comunicazione che riguarda la montagna e la sua funzione simbolica. Si, perché la montagna ha una sua funzione simbolica che, nell’immaginario collettivo, ha avuto bisogno di secoli per passare da un valore di negatività ad uno, opposto, di popolarità virale
Il 2023 è l’anno in cui l’Abruzzo vedrà la nascita di un nuovo cammino nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il progetto è stato presentato oggi, nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni, all’Aquila alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’associazione Il Cammino del Gran Sasso, Federico Ciocca, il presidente del Gal, Paolo Federico, il presidente del Parco nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga Tommaso Navarra, il titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) Raffaello Fico, e i sindaci dei quattro comuni coinvolti, Fabrizio D’Alessandro di Barisciano, Fabio Santavicca di Santo Stefano di Sessanio, Paolo Baldi di Calascio e Matteo Pastorelli di Castel del Monte.
Il Cammino del Gran sasso è una passeggiata lunga 61 km ed è suddivisa in 6 tappe. La prima tappa parte da Campo Imperatore, uno dei luoghi più suggestivi dell’Appennino e arriva a Castel del Monte. Il progetto deve concentrarsi sul tema del turismo montano e sulla situazione di difficoltà che vive oggi per il cambiamento delle condizioni economiche, sociali e culturali e che vuole, in modo ambizioso, puntare ad una maturazione del prodotto del “Modello Montagna”. Le nuove tendenze verso un tipo di turismo più sostenibile, sia con la ricerca di nuove esperienze di vacanza che di ricettività, favoriscono progetti e intenzioni in tal senso . La domanda da fare è quale tipo di sviluppo devono perseguire queste località dell’Abruzzo interno, quali strategie intraprendere per l’incremento dell’attrattività dell’area interna, per un rilancio della destinazione, nell’ottica di una destagionalizzazione del turismo, e allora, vien da se che le parole chiave di strategia turistica sono tre: specializzazione, innovazione, personalizzazione.
Dobbiamo capire che vanno analizzati il sistema ambientale, quello paesaggistico del territorio e l’offerta turistica attuale. Individuate le criticità e opportunità presenti si devono poi sviluppare i temi di progetto e le linee strategiche di valorizzazione della nostra montagna. Queste strategie potrebbero permettere la definizione di un modello di sviluppo che tradotto in scelte progettuali per la riqualificazione possono regalare grandi soddisfazioni ed una ricaduta economica sul territorio notevole. Le nostre località devono costruire e rilanciare quell’attrattività e fascino di una realtà a portata di mano.
E’ chiaro, quindi, che bisogna attuare, contestualizzare e adeguare l’offerta promozionale per produrre maggior notorietà e una nuova immagine dei borghi e dei paesaggi mozzafiato che l’Abruzzo interno dispone. Gli strumenti di promozione dovrebbero essere adeguati al modo con cui oggi circolano le informazioni, servendosi in primis di internet e del web marketing. In questo contesto è necessario l’uso delle metodologie e degli strumenti del web, cioè attivare l’interesse della potenziale clientela attraverso i social network per creare un effetto comunità e, indirizzando poi i flussi sui siti degli operatori turistici.