Un anno fa non potevamo sapere cosa sarebbe accaduto a pochi giorni di distanza, non potevamo immaginarlo e se ce l'avessero detto di certo non avremmo creduto a quello che ci sarebbe sembrato il racconto surreale perfetto per la trama di un film.
Eravamo ancora scossi dall'emergenza COVID, dal lockdown, da quei morti che ci apparivano davvero troppi, confidavamo nel PNRR e in quella ripresa che sembrava naturale dovesse seguire ad un'emergenza di tale portata. Avevamo ancora la bocca piena di quegli "Andrà tutto bene", "Ne usciremo migliori", "Costruiremo un mondo diverso dal precedente".
Il 24 febbraio dello scorso anno vedemmo crollare ogni nostra proiezione su quel futuro posticcio che avremmo voluto diventasse reale. La Russia invadeva l'Ucraina, portando la guerra in Europa con un gesto di assurda prevaricazione richiamando gli stati membri ad una corsa al riarmo che non pensavamo possibile.
Da quel moemento abbiamo visto la NATO scendere in campo, la questione ingrandirsi, ci siamo abituati a parlare di guerra, abbiamo sdoganato il lessico bellico parlandone continuamente, abbiamo visto immagini di distruzione e violenza su ogni canale ad ogni ora. La guerra era tornata e ad un anno di distanza non sembra volersene andare.
Mancano pochi giorni al tragico compleanno di questa assurda vicenda, i morti sono aumentati e se eravamo sconvolti dal numero di vittime dovute al COVID quelle dovute alla guerra appaiono davvero troppe.
Proprio sull'onda dell'ingiustizia di quelle morti, dello sconcerto dinanzi alle vittime innocenti, della voglia di pace e del ripudio di ogni guerra il 24 febbraio l'Assemblea L’Aquila per la Pace scenderà in piazza assieme a tutti coloro che chiedono il cessate il fuoco.
L'appuntamento è per venerdì prossimo alle 18:30 a Piazza Regina Margherita per ribadire che l’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra.
"Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e operino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione" scrivono gli organizzatori e avanzano la proposta di destinare i fondi per le spese militari alle popolazioni vittime del terremoto in Turchia e Siria.
L'idea è quella di dire basta a questa ondata di distruzione, di non finanziare più la guerra, di utilizzare quei soldi per ridare la vita e non per toglierla, per ricostruire e non per distruggere, con la richiesta immediata della costruzione di un canale diplamatico per la risoluzione di questo conflitto e la tutela di chi si è visto travolto da questo assurdo mostro che si chiama guerra.
Di seguito riportiamo il testo dell'appello diffuso dall'Assemblea L'Aquila per la Pace:
"Di fronte a un continuo allargamento della guerra e al pericolo di escalation anche nucleare l’assemblea per la pace dell’Aquila aderisce alla mobilitazione di EUROPE FOR PEACE e chiede alle organizzazioni della società civile, ai gruppi di cittadini, alle Amministrazioni di mobilitarsi. Lo si potrà fare aderendo alla manifestazione che si terrà a L’Aquila il 24 febbraio, o comunque promuovendo nel territorio momenti di Pace, Presidi e sit-in di fronte ai Municipi, Assemblee, momenti di silenzio e preghiera.
L’OMBRA DELLA GUERRA ATOMICA SI STENDE SUL MONDO
La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.
METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI QUESTA GUERRA VA FERMATA SUBITO
L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture. Rispettiamo la resistenza ucraina ma sosteniamo convintamente chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.
CESSATE IL FUOCO SUBITO, NEGOZIATO PER LA PACE!
L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, gli USA, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
L’UMANITÀ ED IL PIANETA DEVONO LIBERARSI DALLA GUERRA.
Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.
L’ONU CONVOCHI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE OCCORRE GARANTIRE LA SICUREZZA CONDIVISA.
Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA COME STRUMENTO DI OFFESA ALLA LIBERTÀ DEGLI ALTRI POPOLI E COME MEZZO DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI.
Art. 11 della Costituzione. L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e operino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione. Chiediamo che i fondi per le spese militari siano destinati alle popolazioni vittime del terremoto in Turchia e Siria.
Venerdì 24 febbraio, ore 18.30 - L’Aquila, piazza Regina Margherita"