Lunedì, 20 Febbraio 2023 15:32

Il 25 febbraio il sit-in dei genitori su edilizia e servizi scolastici

di  Redazione

E’ fissato per sabato 25 febbraio, alle ore 11:00, un sit-in nell’area sottostante Palazzo Fibbioni, organizzato da un gruppo di genitori di Sassa e dintorni con l’intento di sensibilizzare l’amministrazione comunale su edilizia e servizi scolastici, viabilità e sicurezza stradale.

A partire dalla ricostruzione ferma a quel fatidico 2009 e che, ad oggi, ancora non vede né una programmazione né un’idea che possa restituire dignità a bambine e bambini, ragazze e ragazzi dopo 14 anni ancora chiusi per la maggior parte in strutture “di latta” o non adeguate ad una scuola proiettata al futuro.

La quasi la totalità degli istituti scolastici della città vive una situazione di stallo, dopo anni di articoli di stampa, passaggi diretti in comune, segnalazioni alla commissione mensa scolastica e alla ASL e interlocuzioni con la polizia municipale, è giunto il momento di lanciare un’azione forte nella quale tutte e tutti possano dare il proprio contributo.

Quello di Sassa è un istituto ‘di periferia’, se così può essere chiamata una zona residenziale che si trova ad appena 10 minuti dal centro storico e in piena crescita demografica. La nostra zona, come tante altre, sembra dimenticata da un’amministrazione comunale che non riesce ad essere reattiva e proattiva nel gestire vecchie e nuove necessità che si incontrano nel corso dell’anno scolastico. Da qui la necessità di dare voce all’intera popolazione che fruisce dei servizi scolastici in ogni ordine e grado di scuola, perché c’è un lungo elenco di situazioni su cui porre attenzione. Chiediamo condivisione del messaggio che tale iniziativa porta e che sia compreso e rispettato nel modo corretto. Non vogliamo bandiere né strumentalizzazioni; anzi, chiamiamo a raccolta non solo genitori e nonni, ma anche le Istituzioni, le rappresentanze politiche, le associazioni che si occupano del mondo scolastico.

Troviamoci insieme e diamo testimonianza che la città vuole tornare a discutere di come restituire alle nostre figlie e ai nostri figli la qualità di vita che meritano.

L’invito è esteso a tutte e tutti coloro che sono convinti che una ricostruzione non può dirsi tale se lascia indietro le scuole, il luogo di formazione delle cittadine dei cittadini di domani.

 

Chiudi