Si terrà questa mattina alle ore 12:00 dinanzi al palazzo della Prefettura dell'Aquila il sit-in organizzato dalla rete "L'Aquila per la pace" in ricordo delle vittime morte in mare nella strage di Cutro del 26 febbraio.
Il sit-in sarà un modo per mostrare solidarietà e partecipare in modo ideale alla manifestazione nazionale che nella giornata di oggi si svolgerà poprio a Cutro.
"Basta! Fermare la strage subito!" questo è la slogan scelto per questa giornata, parole che ricordano come quella del 26 febbraio non sia una tragedia isolata bensì l'ultima strage di una serie troppolunga, alla quale non possiamo più reagire con la retorica dei confini e dell'"aiutiamoli a casa loro". Le vite vanno salvate e vanno attuate politiche migratorie adeguate, ma le seconda opzione si certo non può prescindee dalla prima.
Oggi dunque L'Aquila scende in piazza con Cutro indossando una fascia bianca in ricordo delle donne e degli uomini, delle bambine e dei bambini che hanno perso la vita in quelle acque di morte.
"Con questo appuntamento vogliamo dire basta ad ogni strumentalizzazione politica e, riprendendo l´appello nazionale, chiediamo: un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo; una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera; l´immediata attivazione di un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, sollecitando il governo italiano a chiedere agli Stati membri di implementare questo programma; l´attivazione di visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, per consentire alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità; l´attivazione di ogni via d’accesso, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e l´ampliamento dei canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non UE. Solo così si combattono scafisti e trafficanti di esseri umani; di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali vincolati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori."
Queste le dichiarazioni degli organizzatori del sit-in.