La Madonna del Rosario di Saturnino Gatti è un dipinto su tavola di circa cinque metri quadrati e porta su di sé le ferite di antichi eventi traumatici che ne hanno compromesso la superficie pittorica.
Il restauro voluto e finanziato dal Museo Nazionale d'Abruzzo, diretto dalle Dott.sse Federica Zalabra e Giulia Vendittozzi, ha previsto una campagna di indagini diagnostiche effettuate da Stefano Ridolfi e Ilaria Carocci di Ars Mensurae, finalizzate alla conoscenza della tecnica di Saturnino.
Il restauro conservativo è stato condotto da Roberto Saccuman per il supporto, per la parte pittorica da Elena Mercanti e Paola Mancini, socie della cooperativa CBC. l
La difficoltà, dovuta alla complessità di un'opera in cui si sono individuati almeno sei interventi di restauro, è consistita nel coniugare lo stato conservativo all'esigenza estetica facendo emergere in tutta la sua bellezza la mano e la tavolozza stupefacente di Saturnino. La pittura di questo artista è preceduta da un disegno a pennello che descrive anche i più minuti particolari, spesso rinforzato da un segno d'incisione che si sovrappone al disegno. I colori intensi e vivaci suggeriscono una tavolozza variegata e ricca nella tipologia dei pigmenti impiegati. Non sono da meno le dorature applicate a guazzo e a missione presenti praticamente in tutte le raffigurazioni della composizione.
La scelta condivisa dalla direzione dei lavori di rimuovere ciò che nascondeva tale maestria ha richiesto una gradualità d’intervento.
Il Museo Nazionale d’Abruzzo, nel ricco programma di eventi e appuntamenti dell’estate, organizzerà una giornata di studi per presentare il restauro e le indagini effettuate. Per ora l’opera è tornata visibile al pubblico nella sede di Borgo Rivera dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30, ultima entrata ore 19.00