“Il cambiamento economico sociale nel Fucino e il movimento contadino” è il titolo dell’incontro promosso da Coldiretti L’Aquila e dal Comune di Avezzano per la presentazione del libro “Una storia esemplare”, scritto dallo storico di economia Costantino Felice, 78 anni, già docente di storia economica dell’università D’Annunzio e considerato tra i più importanti esperti nazionali di storia del Mezzogiorno con particolare riferimento ad Abruzzo e Molise.
L’appuntamento, accreditato dall’Ordine dei giornalisti per la formazione continua – si terrà oggi 12 maggio alle 17.30 nella sala Irti di Avezzano (Via Genserico Fontana, 6) e vedrà partecipare, oltre all’autore del libro, il direttore di Coldiretti Domenico Roselli, il sindaco Gianni Di Pangrazio e lo storico dell’economia Sergio Natalia. A fare da corollario alla presentazione, dopo gli interventi programmati, la testimonianza dell’imprenditore agricolo Franco Paris e le conclusioni dell’assessore regionale alle Politiche agricole Emanuele Imprudente.
“Un evento per ricordare la piana più nota del centro Italia ripercorrendo le tappe principali della sua storia – dice Domenico Roselli, Direttore di Coldiretti L’Aquila - dalla bonifica alla creazione del distretto ortofrutticolo e agroindustriale passando per la riforma agraria. L’incontro è quindi un tuffo nel passato ma anche un momento di riflessione sul presente”.
“A dispetto della consueta immagine di atavico immobilismo meridionale desunta in particolare dallo stereotipato «cafone» siloniano, il Fucino è scenario grandioso e palpitante di un protagonismo sociale e politico che travalica la dimensione locale – scrive il professor Felice nell’introduzione del volume edito da Donzelli - spiccate peculiarità hanno focalizzato sul Fucino attenzioni di tipo prettamente economico e, nelle sue forme di produzione e di organizzazione si riflettevano, con forte impatto sulle strategie generali, equilibri del mercato interno ed estero, indirizzi governativi, umori e orientamenti di classi e ceti sociali. Il Fucino consente pertanto di ragionare ancora su una serie di nodi tematici – nobiltà/borghesia, economia/contesto, centro/periferia, Stato/mercato – che da sempre impegnano le riflessioni della migliore storiografia meridionalistica e nazionale”.