In Italia è stato istituito un Premio per promuovere la sperimentazione di nuovi linguaggi e la divulgazione scientifica, proponendo occasioni di incontro e dialogo tra gli scienziati e il pubblico. Il Premio si inserisce nella cerchia più larga di "GiovedìScienza", la manifestazione di divulgazione scientifica che quest'anno segna la trentasettesima edizione.
Il Premio è stato istituito nel 2011 dall'associazione CentroScienza onlus con l'intento di incentivare l'impegno e l'attenzione delle figure della ricerca per la comunicazione della scienza ed è rivolto alle ricercatrici e ai ricercatori che non abbiano superato i 35 anni, che abbiano ottenuto risultati rilevanti dal punto di vista scientifico-tecnologico, esercitando in un Ente di Ricerca italiano.
Per partecipare al Premio, si deve aver dimostrato competenza nella diffusione degli studi e delle ricerche con il grande pubblico. Il lavoro di ricerca, infatti, è oggi importantissimo ma è anche sempre più importante l'abilità di comunicare in modo semplice e comprensibile il risultato ottenuto.
Il Comitato scientifico di valutazione del Premio, ha selezionato i 10 finalisti, sulla base del merito scientifico e delle competenze comunicative. Tra i partecipanti c'è Giulia Alessandrini, una giovane ricercatrice abruzzese di Sant'Omero, della provincia di Teramo. La brava Giulia dovrà presentare, il prossimo 23 Maggio, a Torino i suoi lavori che hanno come tema la geofisica, materia oggetto del suo progetto di ricerca, in lingua italiana e dovrà farlo in 6 minuti e 40 secondi. 6 minuti e 40 secondi per raccontare il suo progetto di ricerca.
L'abilità è nello scegliere la combinazione più efficace di narrazione vocale e visiva per trasmettere, in maniera semplice, al pubblico i concetti, spesso molto difficili, che stanno alla base del lavoro di una qualsiasi ricerca. Il suo intervento, così come quelli dei suoi colleghi, sarà giudicato da una giuria tecnica di 5 esperti della comunicazione scientifica e una giuria popolare, formata da 5 classi delle scuole secondarie di secondo grado. Giulia e tanti bravi ricercatori italiani andrebbero sostenuti di più, anche perchè, non dimentichiamolo, con la loro attività concorrono allo sviluppo, al benessere e all’innovazione del nostro Paese. Brava Giulia.