Venerdì, 29 Agosto 2014 14:49

'Marta la sarta': in libreria, il primo lavoro di Valentina Di Cesare

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E’ di Castel di Ieri, piccolo borgo della Valle Subequana, la giovane autrice di un romanzo da poco edito da Tabula Fati (Gruppo Solfanelli).

Valentina Di Cesare, laureata in lettere all’Università di Chieti e con la passione per la scrittura e la musica, nel prossimo autunno presenterà senz’altro il suo primo libro anche all’Aquila, magari in collaborazione con la nostra redazione. Nell’attesa di incontrarla anticipiamo qualcosa su “Marta la sarta” dalla presentazione, a cura di Federica D’Amato.

Gli undici capitoli che compongono il libro sono incentrati sulla figura di una donna di mezza età, nubile e senza figli, commessa da molti anni in una piccola merceria e sarta nel tempo libero. Marta è un personaggio estremamente semplice: è molto accomodante, pacata, remissiva, mai ingombrante. Nel suo piccolo mondo di provincia trascorre una vita metodica, fatta di tanti piccoli riti quotidiani e costellata di presenze, appartenenti al suo vissuto, anche quello più remoto, che le torna continuamente alla mente e che lei rivive costantemente, non soltanto nei pensieri.

Le sue sono giornate lente e regolari, dedicate per lo più agli altri. Le "fiabe moderne" di cui questo romanzo si compone sono episodi molto bizzarri in cui gli aspetti "fiabeschi" si mescolano all'ironia che emerge nell’illustrare i drammi del nostro tempo, in particolar modo quelli legati ai rapporti tra le persone e alle scelte che, ogni giorno, gli esseri umani compiono: in ognuno degli episodi viene raccontata una vicenda che raramente coinvolge Marta in prima persona.

La protagonista è, in un certo senso, una sorta di spettatrice degli eventi, un'osservatrice spesso ingenua di tutti gli avvenimenti che le capitano, sia di quelli vissuti in prima persona che di quelli raccontati da qualcuno.

Centosessanta pagine da scoprire, in viaggio, sotto l’ombrellone o sul divano, nell’attesa di incontrare presto Valentina Di Cesare, di cui forse qualcuno avrà già sentito parlare per il documentario sulla Valle Subequana "The Waste Land", reportage in presa diretta finalista nel 2012 al Concorso di Videogiornalismo "Ilaria Alpi" di Bologna.

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