Mercoledì, 19 Novembre 2014 13:21

Tsa, D'Alatri si presenta: "Questo territorio offre opportunità straordinarie"

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"Sono molto emozionato, è la prima volta che ricopro un incarico di questo tipo. E' stato un fulmine a ciel sereno, non sapevo di questa opportunità. Ma devo dire che mi sento già un po' a casa, perché il rapporto con il Tsa è iniziato già da diverso tempo, subito dopo il terremoto, con Scene da un matrimonio".

Si è presentato così, in conferenza stampa, Alessandro D'Alatri, il nuovo direttore artistico del Teatro Stabile d'Abruzzo.

Il regista romano, 59 anni, prende il posto di Alessandro Preziosi, con il quale, promette, continuerà a esserci uno stretto rapporto di collaborazione: "Alessandro è persona con cui c'è amicizia, stima e affetto. Ci siamo sentiti il giorno stesso della mia nomina, da parte nostra c'è tanta voglia di continuare a lavorare insieme. Sono orgoglioso di confermare che anche quest'anno e il prossimo ci sarà il suo spettacolo: il Don Giovanni di Molière sarà la locomotiva del cartellone di quest'anno".

D'Alatri - una vita dedicata al teatro, passione dalla quale non si è mai allontanato anche quando ha iniziato a svolgere, con profitto e successo, il lavoro di regista per cinema e tv - ha annunciato come obiettivo primario del suo incarico triennale quello di riportare il Tsa dentro il Teatro Comunale: "C'è tanto da fare e questa è una cosa bella. L'Aquila, proprio perché è una città in ricostruzione, offre tantissime opportunità a chi vuole fare perché è una città in ricostruzione. ricostruzione non solo fisica ma anche culturale. Il Tsa ha una tradizione storica straordinaria, la grande scommessa è di poter riconsegnare, alla fine del mio mandato, un Tsa pronto a riniziare l'attività nel Teatro Comunale. Ho visto il progetto di restauro, l'ho trovato straordinario anche perché contiene anche delle novità importanti".

Nell'immediato, tuttavia, bisognerà fare ancora di necessità virtù: "In questo momento siamo ancora senza teatro e dunque dobbiamo costruire un programma adeguato ai teatri d'appoggio più piccoli che ci stanno aiutando. Questa è una città che ha un'affezione straordinaria, lo testimoniano gli oltre 600 abbonamenti che abbiamo fatto in poche ore".

D'Alatri dovrà traghettare il Tsa in una nuova fase, quella che si aprirà quando entrerà a regime la riforma voluta dal ministero: "Ci sono una gran quantità di funzioni che riguardano il mio lavoro che sono forse la parte più stimolante. Quello che farò sarà lavorare sul territorio. Su questo ho già iniziato a impegnarmi. In questi giorni, con i miei collaboratori, ho cominciato un lavoro intenso di scoperta del territorio e devo dire che è una sorpresa straordinaria: giorno dopo giorno sto scoprendo che l'Abruzzo è terra di cultura, ricchezza, tradizione, innovazione e sperimentazione a 360 gradi. Ho già avuto degli incontri con alcune delle eccellenze cittadine e regionali".

"Un obiettivo che mi sta molto a cuore" ha detto il regista romano "è stabilire un contatto con tutti gli teatri regionali. Ho già parlato con il direttore artisitco del marrucino e vorrei fare la stessa cosa anche con i direttori artistici degli altri teatri. In un momento così difficile per la cultura, credo che fortificarsi significhi stare insieme, condividere progetti, vedere dove e come ci si può aiutare, cosa si può fare l'uno per laltro".

Oltre alla condivisione, l'altra parola chiave, secondo D'Alatri, è formazione: "Sto scoprendo che, a livello regionale, esiste una gran quantità di centri di formazione artisitica e teatrale, vorrei fare un piccolo censimento di tutti i valori attoriali presenti sul territorio. Vorrei stabilire quanto prima una giornata o due di audizioni di tutti gli attori che lavorano in Abruzzo perché sarebbe bello iniziare a costruire delle realtà permanenti di compagnie stabili che possano fare repertorio, innovazione, spettacoli per l'infanzia. Bisogna iniziare a costruire e a formare il pubblico di domani".

Il coinvolgimento del territorio passerà anche attraverso l'attivazione di sinergie con il mondo delle imprese: "L'Abruzzo ha una vocazione imprenditoriale straordinaria: dall'agroalimentare al manifatturiero, dall'artiginatato al turismo e la cultura deve innestarsi in questo tessuto produttivo, non può trascurare questo tipo di rapporto. Credo che ci sia molta comunanza tra le imprese e il fare impresa a livello culturale".

 

Ultima modifica il Giovedì, 20 Novembre 2014 13:04

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