Un classico senza tempo e un mostro sacro del teatro italiano questa settimana all'Aquila.
Giovedì prossimo (ore 21) e venerdì 6 marzo (ore 17.30), presso il Ridotto del Teatro Comunale, andrà in scena Il mercante di Venezia di William Shakespeare, con Giorgio Albertazzi, per la stagione teatrale aquilana organizzata dal Teatro Stabile d'Abruzzo (Tsa).
"Il Mercante di Venezia – spiega il regista Giancarlo Marinelli - è sempre stata la sinfonia della giovinezza. Antonio, Bassanio, Lorenzo, Porzia, Jessica, sono l'incarnazione del sublime epigramma di Sandro Penna: Forse la giovinezza è solo questo / perenne amare i sensi e non pentirsi".
Albertazzi ha fatto del Mercante un ibrido che sembra ora scritto da Strindberg e ora da Sartre, passando per la lussuria di Baffo e per i giocosi azzardi di Goldoni.
"Ha subito capito - si legga in una nota del Tsa - fin dai vagiti della luce, che qui l'alba e il mattino, e il tramonto e la sera, sono di fatto non distinguibili: è come se i giovani veneziani e il vecchio ebreo siano cerchi nell'acqua creati dallo stesso sasso, riflessi specchianti dello stesso corpo, della stessa vita: Shylock odia Antonio, Bassanio e la loro cricca perché vorrebbe depredare quella giovinezza che non ha più, (di qui l’ossessione per la libbra di carne, che ha, di fatto, lo stesso significato dell’ossessione per l’immortalità di Faust); e Antonio e Bassanio detestano Shylock perché, in qualche modo, in lui scorgono il tramonto, il capolinea, il bicchiere rotto a fine festa che, inesorabilmente, li attende. In questo senso Shylock è Antonio; Shylock è Bassanio; Shylock è Porzia".
Info disponibili sul sito web del Teatro Stabile d'Abruzzo.