Il futuro della ricostruzione dell'Aquila e del cratere sismico non potrà che essere "sostenibile". Se ne è parlato giovedì 21 maggio nelle aule della facoltà di Ingegneria di Roio, dove si è svolta la conferenza "Ricostruzione sostenibile, presente e futuro per una città ad impatto zero", organizzata dall'associazione culturale Logos.
L'idea nasce dal bisogno di presentare proposte alternative per una riqualificazione umana e culturale del capoluogo abruzzese, partendo da idee innovative, e tentando di coinvolgere il maggior numero di studenti dell'Ateneo.
Un'iniziativa che unisce due facoltà agli antipodi (si fa per dire) come Filosofia e Ingegneria. Il senso civico ed informativo che ha voluto infondere il presidente di Logos Claudio Vernarelli, laureato in Filosofia e comunicazione, si è intrecciato con l'interesse tecnico e innovativo di Leonardo Scimia e Davide Ardovino, studenti di Ingegneria.
Questo incontro di vedute ha portato a un trasversale impegno didattico che ha coinvolto alcuni professori dell'Ateneo aquilano come Pierluigi Properzi, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica e consigliere comunale, e Pierluigi De Berardinis, docente di Architettura tecnica, nonché di professionisti del settore, come Paolo Tella, presidente del consorzio edile "L'Aquila 2009".
È stato mostrato ai presenti un esempio concreto di ricostruzione sostenibile e, quindi, di come si possa riqualificare e riprogettare anche degli stabili colpiti gravemente dal sisma del 2009.
Un altro aspetto presentato durante la conferenza, è stata la possibilità offerta ai partecipanti di poter visitare i cantieri aperti in città: avere un approccio diretto, empirico, sulla nuova tecnica realizzativa denominata "ricostruzione a secco", ossia la realizzazione di un edificio attraverso un processo industrializzato al fine di creare cantieri a basso impatto ambientale.
Soddisfatto Vernarelli, soprattutto per il buon riscontro ottenuto dall'iniziativa: "Il principio filosofico dal quale nasce il seminario è quello di sensibilizzare gli studenti ed i cittadini verso una ricostruzione materiale e umana che abbia al centro dei criteri fondanti come l'etica ed il rispetto del territorio" spiega Vernarelli "l'obiettivo è mostrare come la sostenibilità ambientale e l'attenzione all'innovazione tecnologica si possano unire alla sua realizzazione pratica".
Un segnale forte e dinamico quindi, che fa ben sperare nel recupero del capoluogo abruzzese e nelle nuove prospettive di lavoro dei neolaureati: "Progettare un futuro migliore ed ecosostenibile significa impegnarsi nell'educazione attiva - conclude lo studente - cosi da iniziare concepire il mondo in maniera differente, riqualificando e migliorando il nostro patrimonio artistico e culturale".