Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) non ha rifinanziato la realizzazione de I Cantieri dell'Immaginario, kermesse artistica che ha animato il centro storico dell'Aquila nel corso delle ultime tre estati.
Che la fase di finanziamento ministeriale speciale fosse programmata solo per i primi tre anni della manifestazione è un fatto noto. E' invece meno noto - e ancora non ufficiale - che il progetto per i Cantieri dell'Immaginario 2015 presentato dal Comune dell'Aquila, di concerto con le istituzioni culturali e associazioni aderenti, sia stato scartato dalla lista dei festival finanziati dal Mibact. L'Ente aveva presentato il progetto per il bando del Fus (Fondo unico spettacolo) nella categoria dei festival multidisciplinari, mentre negli anni scorsi il finanziamento triennale dell'evento era incluso in un programma speciale del Mibact. A contribuire al mancato finanziamento anche la riorganizzazione generale del Fus e dello spettacolo dal vivo, varata con il Decreto Bray-Franceschini, noto anche come "Decreto valore cultura".
Troppo imponente, agguerrita e meglio organizzata la concorrenza: I Cantieri dell'Immaginario, quest'anno, saranno realizzati in versione low cost. A confermarlo a NewsTown l'assessora comunale alla Cultura Betty Leone: "Non ne abbiamo ancora la certezza - afferma - ma dalle notizie che abbiamo non saremo tra i progetti finanziati. Ci hanno penalizzato i criteri del bando, come quelli che davano più punteggio a progetti di soggetti non finanziati dal Fus, e sappiamo bene che, al contrario, le istituzioni culturali aquilane lo sono". I soggetti che hanno organizzato l'edizione 2014 dei Cantieri, coordinati dal Comune, sono la Società dei Concerti "B. Barattelli", i Solisti aquilani, l'Istituzione sinfonica abruzzese, E.motion, il Teatro Stabile d'Abruzzo, l'Uovo, il Teatro Zeta e Arti e Spettacolo.
Il progetto presentato al Ministero sarà dunque ridimensionato e finanziato per la maggior parte dal Comune dell'Aquila. Non si hanno notizie, almeno finora, di eventuali altre ingenti fonti di finanziamento. Come, ad esempio, quelle rintracciabili nei fondi comunitari 2014-2020, annunciate solennemente alla vigilia della scorsa edizione dal vice presidente della Regione Giovanni Lolli. "Abbiamo il dovere di favorire la pianificazione necessaria alle istituzioni culturali della città – aveva evidenziato il politico del Pd – per questo è necessario un sostegno certo e pluriennale". Per ora, però, non si vedono spiragli in tal senso.
Come nella scorsa edizione, le istituzioni e le associazioni partecipanti ai Cantieri dovranno scommettere sull'iniziativa, anticipando ognuna i propri costi e senza la certezza della copertura e del rientro delle spese. Lo scorso anno è andata bene: il Mibact ha elargito 426mila euro, più o meno la stessa cifra annua che aveva finanziato nelle prime due edizioni. Quest'anno, chissà.
Rimane una riflessione. Il Ministero, nell'ambito della rinascita economica e sociale di un territorio duramente colpito dal terremoto, aveva inteso finanziare per un milione e mezzo di euro - cifra ragguardevole - una manifestazione che, dopo una sorta di start up, si sarebbe dovuta sostentare con le proprie gambe.
Tre anni, insomma, sarebbero stati sufficienti per creare un circuito virtuoso all'interno del quale I Cantieri dell'Immaginario sarebbero potuti diventare una manifestazione di medio-alta importanza in ambito nazionale, con ricaduta di prestigio culturale, turistico ed economico per il comprensorio.
Cosa ci ha lasciato il primo triennio dei Cantieri dell'Immaginario? Dalla musica al teatro, passando per la danza, il cartellone è stato probabilmente all'altezza, ma le produzioni, la promozione, l'organizzazione e il grado di attrattività non sono bastati a far sì che il marchio dei Cantieri decollasse, soprattutto fuori città.
Oggi in Comune si terrà una riunione durante la quale sarà redatto il programma dell'edizione 2015, che partirà tra un mese (a metà luglio) e terminerà, come nelle passate edizioni, intorno a Ferragosto. Sapremo presto, dunque, se e quanto l'evento si ridimensionerà. Nel frattempo, però, siamo di fronte all'ennesima occasione buttata alle ortiche.