"È arrivato il momento di decidere da che parte stare".
L’appello inizia così, con queste parole. Al manifesto che annuncia la "marcia delle donne e degli uomo scalzi" – organizzata a sostegno dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo – hanno aderito in tanti. Anzi, tantissimi. Ci sono associazioni, attori, politici, cantanti. Ma soprattutto c’è la società civile.
"E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi", dicono (e scrivono). "Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno".
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
Lanciata a Venezia, dove saranno in tantissimi a camminare a piedi nudi fino al cuore della mostra internazionale del cinema, la 'Marcia delle donne e degli uomini scalzi' animerà più di sessanta città italiane: da Firenze a Bari, da Reggio Calabria a Milano, in migliaia proveranno davvero cosa significa camminare a lungo a piedi nudi. Anche a L'Aquila: l'appuntamento è fissato per le 17:30, alla Villa Comunale da dove si marcerà verso la Prefettura.
Alla Marcia, parteciperanno anche i richiedenti asilo e ai rifugiati inseriti nei Progetti di accoglienza del territorio aquilano.
L'iniziativa sarà un pretesto per "chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali": certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature, un'accoglienza degna e rispettosa per tutti, la chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti e, infine, la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino. "Dare asilo a chi scappa dalle guerre - spiegano in una nota gli organizzatori - significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze".
Alla Marcia aquilana, hanno aderito: Amnesty International L'Aquila, Appello per L'Aquila, Bibliobus, Casa delle Donne, Cgil L'Aquila, Circolo Querencia, Comitato Territoriale Arci L’Aquila, Csv-aq, Emergency L’Aquila, La fabbrica di cioccolata, L'Aquila che vogliamo, L’Aquila città futura, Libera presidio l’aquila, Punto Einaudi L’Aquila, Ricostruire insieme, Sel L'Aquila, Studenti indipendenti e Uds L’Aquila.