Martedì, 06 Ottobre 2015 16:49

Tsa, presentata a palazzo Silone la nuova stagione. Regione assente

di 

Nove spettacoli, di cui sei frutto di produzioni interne. Un cartellone “variegato”, come lo ha definito il direttore artistico Alessandro D'Alatri, che spazia “dal classico all'innovazione”, con apertura affidata a Enrico Brignano. Progetti internazionali ma anche un occhio di riguardo riservato ai talenti locali, selezionati attraverso una lunga serie di audizioni.

Sono le principali novità della nuova stagione del Teatro stabile abruzzese, che inizierà il 30 ottobre con lo spettacolo del comico romano all'auditorium della Guardia di Finanza e terminerà il 18 marzo con Adamo ed Eva di Mauro Santopietro.

Sarà la prima stagione a portare la firma del nuovo direttore artistico (quella 2014/2015 era ancora frutto del lavoro della direzione di Alessandro Preziosi) e anche la prima da quando è iniziato il nuovo corso sancito dall'inserimento del Tsa nella lista dei teatri nazionali di rilevante interesse culturale.

Tra gli appuntamenti più interessanti di quest'anno, The Dubliners (regia Giancarlo Sepe), Ero (di e con Cesar Brie, coprodotto insieme all'associazione Arti e Spettacolo), Tante facce nella memoria (con Carlotta Natoli, tratto dal libro di Alessandro Portelli L'ordine è già stato eseguito, sulla strage delle Fosse Ardeatine).

E' curioso che, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo cartellone, tenutasi all'Aquila presso la sede della Regione, a palazzo Silone, gli unici a mancare fossero proprio i rappresentanti dell'amministrazione regionale (la Regione è anche uno degli enti fondatori del Tsa).

Un segno di quanto siano difficili e tesi, in questo momento, i rapporti tra i due enti.

Lo Stabile è ancora in attesa di ricevere il contributo regionale per chiudere il bilancio dell'anno passato. Una situazione di incertezza, per certi versi analoga a quella dell'Isa, a causa della quale, la scorsa settimana, il presidente Ezio Rainaldi aveva rassegnato le dimissioni.

D'Alatri, pur non nascondendo le difficoltà, è sembrato essere meno pessimista e pensa che ci sia ancora tempo per ricucire lo strappo: “L'appoggio della Regione, che è uno dei soci fondatori del Tsa, è imprescindibile, lo dice proprio lo statuto. Per questo non posso pensare che non si troverà una soluzione. Del resto il lavoro che stiamo facendo è improntato proprio al taglio degli sprechi, alla capitalizzazione delle risorse, alla volontà di lavorare sul territorio. Rainaldi? Si è dimesso in un momento di ansia e nervosismo. Capisco la sua decisione anche se forse poteva aspettare ancora un po'”.

Un modo per compensare i tagli ai finanziamenti pubblici, secondo D'Alatri, potrebbe essere il coinvolgimento dei privati mediante un aggiornamento della legge sul cosiddetto tax credit, misura prevista per cinema, tv, web e musica ma non per il teatro.

A pesare sulla situazione del Tsa, comunque, non ci sono solo le politiche di bilancio regionali e statali ma anche la carenza di spazi dove programmare gli spettacoli.

Anche quella che sta per aprirsi, infatti, sarà, da questo punto di vista, una stagione “nomade”, divisa tra il Ridotto del Teatro Comunale, il Parco delle Arti e l'auditorium della Guardia di Finanza.

Non avere un teatro” riconosce D'Alatri “è come partecipare alla Formula 1 senza macchina. Un teatro è una macchina da soldi, se avessimo avuto il Comunale avremmo fatto molto di più di quello che stiamo facendo”.

Ma qualcosa starebbe per muoversi. Il sindaco Cialente ha annunciato che a breve, sicuramente entro la fine dell'anno, partiranno anche i lavori di ristrutturazione e riparazione dell'ultimo lotto. L'obiettivo è quello di chiudere i cantieri entro la fine del 2017, in concomitanza con la riapertura di Collemaggio.

Per consultare il programma completo, con le info su biglietti e abbonamenti, cliccare QUI

 

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Ottobre 2015 12:51

Articoli correlati (da tag)

Chiudi