Venerdì, 30 Ottobre 2015 15:45

Istituzioni culturali e spoils system: pro e contro Dompé, una nomina che fa discutere

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Nathalie Dompé è la nuova Presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo.

Una nomina che ha fatto molto rumore. Tra 'pro' e 'contro'.

"Sono felicissimo che Nathalie abbia accettato di assumere la Presidenza del Teatro Stabile d'Abruzzo", ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente. "Una giovane brava, preparata, in gamba. La sua nomina rompe una serie di logiche che spesso girano all'interno del mondo teatrale italiano, e rappresenta la volontà di investire su giovani e su donne, forti di preparazioni da manager, e specifiche come in questo caso nel campo teatrale".

"Ho la più alta considerazione di Nathalie Dompé, che grazie al suo profilo personale e manageriale saprà razionalizzare e rilanciare le attività del Tsa", il commento del consigliere regionale Maurizio Di Nicola.

"Si apre una nuova stagione per il prestigioso teatro abruzzese", ha aggiunto il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. "Rivolgo un sincero augurio di buon lavoro a Nathalie Dompé nella convinzione che le sue capacità, le sue competenze e la sua determinazione potranno dare la spinta giusta".

Anche la senatrice Stefania Pezzopane ha inteso esprimere apprezzamento per la nomina, "una scelta azzeccatissima". Sottolineando, poi, la scorrettezza di alcuni 'interventi a gamba tesa': "Ognuno può avere le proprie idee, ma leggo dichiarazioni che francamente trovo avvilenti. Intervengo più da donna che da senatrice. Come al solito, quando la parte da protagonista spetta ad una donna, vengono fuori riflussi misogini".

Fin qui, i 'sostenitori' della Dompé. Come detto, però, in molti hanno inteso contestare la scelta, in particolare tra le pagine dei social network. Daniele Milani, aquilano, regista e autore teatrale da tempo a Milano, ha lanciato una petizione online per chiedere chiarimenti pubblici sulla nomina. Una richiesta ben argomentata e motivata, esposta tra l'altro con toni assolutamente civili, eppure molto dura, che ha raccolto - ad oggi - 241 firme. E che meriterebbe, non foss'altro per questo, delle risposte puntuali.

Più netta, la nota di Rifondazione Comunista, a firma di Maurizio Acerbo e Francesco Marola, che hanno parlato di "neofeudalesimo" del Pd. "La nomina della giovane ereditiera suona come un'offesa a milioni di coetanei che non sono 'figli di' e si barcamenano tra disoccupazione e lavori precari. Nessun pregiudizio nei confronti della nominata che probabilmente avrà condotto brillanti studi e avuto occasione anche di fare esperienze lavorative di alto livello ma è forte la sensazione che più del curriculum conti il cognome".

Ora, non intendiamo entrare nel merito della polemica, piuttosto allargare - se possibile - il campo della riflessione oltre il caso specifico. A partire da una semplicissima domanda: chi sono i presidenti delle altre istituzioni culturali pubbliche?

Alla presidenza dell'Istituzione sinfonica abruzzese c'è Antonio Centi, componente effettivo del Coreco - Comitato regionale di controllo sugli atti degli Enti locali - fino al '75, quando inizia la lunga carriera politica che lo porterà all'elezione a sindaco dell'Aquila. E chi è il presidente dell'Accademia delle Belle Arti? Roberto Marotta, commercialista, socio e già presidente della Fondazione Carispaq. Andiamo avanti: a presiedere l'Accademia dell'Immagine, seppure ancora in coma profondo, è stato nominato Francesco Rosettini, già presidente Asm, avvocato. Alla presidenza della Lanterna Magica siede, invece, Carlo Di Stanislao, di professione medico. L'Atam è presieduta da Giulio Cesare Primerano, avvocato anche lui, subentrato allo storico presidente Marco Fanfani, già assessore comunale, oggi presidente della Fondazione Carispaq, dove ha preso il posto proprio di Roberto Marotta. Non è una istituzione culturale pubblica, ma chi coordina il Comitato Perdonanza? Alfredo Moroni, dirigente di Regione Abruzzo, già assessore comunale.

Potremmo andare avanti a lungo. Dompé, tra l'altro, prende il posto di Ezio Rainaldi, imprenditore, già alla guida della compagnia teatrale “L’Uovo-Teatro Stabile d’innovazione” poi affidata a Rinaldo Tordera, oggi alla Asm al posto di Rosettini, prima che L'uovo 'confluisse' nel Tsa

Con il massimo del rispetto che si deve a coloro che rivestono ruoli così importanti e delicati, si tratta di nomine 'politiche', non certo basate sulla comprovata esperienza curriculare. In Italia, e in Abruzzo, ci saranno sicuramente persone più qualificate di Antonio Centi, almeno nell'ambito della musica sinfonica contemporanea.

Dunque, è forse il caso di domandarsi se non sia più giusto nominare alla presidenza degli enti personaggi di spessore, comprovata fama ed esperienza nei settori culturali di riferimento. Sottrarre, in altre parole, le istituzioni della cultura alle logiche dello spoils system politico che sottendono alla scelta della Dompé a presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo così come a quella di Marotta a presidente dell'Accademia delle Belle Arti.

Sottrarre la cultura alle ingerenze della politica, insomma, che dovrebbe occuparsi soltanto di regolare il settore con una legge quadro regionale capace di garantire fondi e sostenibilità a chi dimostri di meritarlo: è forse questa la risposta alla 'crisi', non soltanto economica, che vivono le istituzioni culturali della nostra Regione. Altrimenti, polemizzare sulla nomina della Dompé potrebbere sembrare strumentale, e pure ideologico.

Ultima modifica il Venerdì, 30 Ottobre 2015 17:22

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