"Ero stato qui appena successe il fatto, quando ancora si contavano i dispersi. Tornare oggi e vedere tutti questi operai al lavoro mi dà motivo di essere ottimista".
Sono da poco passate le quattro del pomeriggio quando Enrico Brignano arriva a Piazza del Teatro, in pieno centro storico, all'Aquila.
Mancano poche ore all'inizio del suo spettacolo, scelto dal Teatro Stabile d'Abruzzo per inaugurare la nuova stagione 2015-2016. L'attore romano non ha voluto rinunciare alla passeggiata in centro città, per vedere soprattutto in che condizioni è il Teatro Comunale.
La visita è lunga, non appare affatto un pro forma. Brignano fa mille domande sul progetto di ristrutturazione e dialoga a lungo con il sindaco Massimo Cialente e l'architetto della Soprintendenza Marcello Marchetti, direttore dei lavori. Lo scambio di opinioni avviene proprio dentro il teatro, in quella che una volta era la platea. Non c'è elettricità e per vedere si deve ricorrere alle luci degli smartphone. "Silenzio" dice a un certo l'attore "sentiamo cosa il teatro ha da dirci".
Fedele alla sua natura da mattatore, Brignano non si limita però ad ascoltare; a un certo punto si lancia in una vera e propria lezione di tecniche di restauro e ristrutturazione a beneficio del sindaco e di Marchetti, spiega cosa si deve fare non solo per riportare il Comunale alla sua antica bellezza ma per renderlo una stuttura moderna e tecnologicamente avanzata: "Oggi" dice l'attore "servono teatri capaci di offrire tutto, di essere facilmente raggiungibili, di ospitare vari tipi di spettacoli, dal musical alle commedie ai concerti. Dovete rendere questo teatro un fiore all'occhiello del centro Italia, L'Aquila dovrà diventare, per il teatro, il principale punto di riferimento dopo Roma".