Un'importante iniziativa di coordinamento tecnico, funzionale a fare sistema per un efficace programma di rilancio della gestione di quattro aree protette abruzzesi, è stata intrapresa dal Direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Domenico Nicoletti, che giovedì scorso ha incontrato ad Assergi, frazione dell'Aquila, i suoi omologhi dei parchi d'Abruzzo Lazio e Molise, Dario Febbo, della Majella e Sirente Velino, Oremo Di Nino, e dell'AMP Torre del Cerrano, Fabio Vallarola.
Molti i temi affrontati e, su tutti, l'annuncio di Nicoletti di aver sottoposto al consiglio direttivo dell'Ente e ai vertici della Regione Abruzzo "la candidatura all'Unesco del prezioso patrimonio di natura e cultura delle aree protette abruzzesi, al fine di sperimentare un nuovo modello di gestione del rapporto uomo – natura". Una prospettiva che ha trovato il pieno consenso dei direttori, che si sono impegnati ad attivarsi presso gli organi politici dei propri enti e nei rispettivi territori affinché la candidatura possa trovare ulteriori assensi.
Nel quadro degli degli accordi e dei protocolli d'intesa sottoscritti in passato tra i parchi e con la Regione Abruzzo, l'incontro ha fatto emergere anche altre prospettive, legate tanto a servizi associati, in parte già attuati con successo nel settore della promozione turistica e delle politiche culturali, quanto allo scambio di buone pratiche, alle competenze del personale e al nuovo regolamento di contabilità per le aree protette, con particolare riguardo al tema della comunicazione. "Un settore strategico questo – ha evidenziato Nicoletti - che è stato sempre piuttosto carente nel sistema nazionale dei parchi e che vedrà l'attuazione di un programma integrato per la diffusione al grande pubblico delle iniziative e delle attività che si svolgono nelle aree protette abruzzesi".
Un significativo apporto del direttore del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, Dario Febbo, ha toccato il tema del monitoraggio dell'orso bruno marsicano e di altre specie di rilevante valore naturalistico, e di un piano integrato per la gestione del cinghiale, da trasmettere con urgenza agli organi di governo territoriali.
Di Nino ha invece approfondito l'integrazione e la promozione dei programmi regionali contenuti nel masterplan e delle riserve di finanziamenti per le aree protette annunciati a Villalago (L'Aquila) dall'Assessore regionale all'ambiente, Donato Di Matteo.
I quattro parchi
Il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga è un parco nazionale istituito nel 1991 ed è il terzo Parco Nazionale più grande d'Italia per estensione territoriale. Situato nella maggior parte in Abruzzo (provincia dell'Aquila, Teramo e Pescara) ed in misura minore nelle zone adiacenti del Lazio (Rieti) e delle Marche (Ascoli Piceno).
Il Parco nazionale d'Abruzzo (con la legge n. 93 del 23 marzo 2001 Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, denominazione che non implica trasformazioni amministrative), coevo al Parco Nazionale del Gran Paradiso, è il più antico parco d'Italia noto a livello internazionale per il ruolo avuto nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti, quali il lupo, il camoscio d'Abruzzo e l'orso bruno marsicano, nonché per le prime e numerose iniziative per la modernizzazione e la diffusione localizzata dell'ambientalismo. È ricoperto da boschi di faggio per circa due terzi della sua superficie. Si estende prevalentemente in territorio montano e pastorale, dove non è praticabile la coltura della vite e dell'olivo, sconfinando nel piano delle colture nelle valli del Giovenco e in Val di Comino.
Il Parco nazionale della Majella, istituito anch'esso nel 1991, è uno dei tre parchi nazionali dell'Abruzzo compreso tra le province di L'Aquila, Pescara e Chieti. È uno dei 24 parchi nazionali italiani con la peculiarità di presentarsi compatto dal punto di vista territoriale. Infatti, la sua area si raccoglie attorno al grande massiccio calcareo della Majella e alle montagne del Morrone ad ovest e ai monti Pizi e Porrara ad est. La maggiore vetta compresa nell'area del parco è quella del monte Amaro (2.793 metri). Nel parco sono state censite oltre 2.100 specie vegetali che rappresentano all'incirca un terzo di tutta la flora italiana; alcune specie sono state per la prima volta identificate dai botanici proprio in loco. Le specie animali sono invece oltre 150, tra cui posto di rilievo spetta al piviere tortolino. All'interno del parco si trovano ben sette riserve naturali statali e alcuni beni d'interesse culturale, tra i più rilevanti d'Abruzzo.
L'area marina protetta Torre del Cerrano è la prima area marina protetta abruzzese e del medio Adriatico, istituita ufficialmente il 7 aprile 2010 con la pubblicazione della legge istitutiva sulla Gazzetta Ufficiale. Essa è situata fra i comuni di Silvi e Pineto, in provincia di Teramo, e comprende una fascia costiera di circa 7 km, tra la foce del torrente Calvano a Pineto e Piazza dei Pini a Silvi.