Per quanti passi in avanti possa fare la cultura di un Paese, spesso è l'economia l'indicatore più attendibile della realtà.
In questo senso, non c'è da essere fieri della fotografia dell'Italia scattata dal JP Salary Outlook 2015, un rapporto che si basa su 66 mila profili di lavoratori dipendenti di aziende private, che hanno compilato il questionario di JobPricing sul web. Dal rapporto emerge come tutte quelle dicotomie, che credevamo parte di passato lontano, siano in realtà ben presenti, a fine mese, nelle buste paga dei lavoratori. I dati rilevati confermano, infatti, che sarebbero pagati di più lavoratori delle grandi imprese rispetto alle piccole e medie, i lavoratori maschi rispetto alle donne e, ovviamente, i lavoratori del nord, rispetto a quelli del centro e del sud.
Il rapporto Jobpricing mostra, inoltre, come l'Italia sia un Paese in cui, complessivamente, il lavoro è pagato poco: un lavoratore dipendente in Italia, nel 2014, ha percepito una Ral (retribuzione annua lorda) media di 28.977 euro. Una cifra deludente se la si pone in confronto ai quasi 53 mila euro di un vicino lussemburghese. Dati che, comunque, appaiono in linea con un rilevamento dell'Ocse che ci vede in nona posizione tra i paesi della zona euro.
In questo quadro già di per sé critico, - secondo la rilevazione dell'Osservatorio Jobpricing per Repubblica.it - l'Abruzzo si assesta al 14° posto nella calssifica delle regioni italiane, con una media annua di 25.411 euro. Si tratta di un dato che include la regione nella difficile situazione del meridione. Per intenderci, parliamo di una una cifra leggermente superiore al Sud e Isole (24.993) ma comunque minore della campana (26.310) e, nettamente inferiore a regioni come la Lombardia, in cui si parla di ben 31.179 euro. In vetta alla classifica troviamo Milano con 34.108 euro e, ultimissima, la piccolissima provincia di Medio Campidano in Sardegna dove si arriva a soli 22.438 euro.
Per quanto riguarda le province, L'Aquila conquista il primo posto in Abruzzo, ma solo il 54° posto in Italia, con uno stipendio medio di 27.107 euro. Per Chieti e Pescara la differenza sarebbe di un solo euro: con 25.195 euro Pescara si è conquistata il 77° posto mentre Chieti si è dovuta accontentare del 78°, con 25.194 euro. Ultima tra le province abruzzesi, Teramo si classifica al 91° posto tra le 110 italiane, con 24.208 euro. (sil. sa.)