"Si segnala che, sui 22 provvedimenti legislativi recanti oneri, sono state riscontrate violazioni del principio di copertura e che le modalità di quantificazione degli oneri scaturenti dalle norme, salvo rare eccezioni, non vengono mai rese note nelle relazioni tecniche".
E' scritto - nero su bianco - tra le pagine della Relazione annuale della Corte dei Conti sulla tipologia delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri [potete leggerla qui], che 'bacchetta' duramente il Consiglio regionale abruzzese.
Nel 2015, l’assemblea regionale ha approvato 42 leggi, e tra queste 22 con previsioni di spesa. Ebbene, la sezione regionale di controllo ha documentato che 17 presentano violazioni del principio di copertura. A dirla con parole semplici: l'Emiciclo approva delle leggi che, per lo più, non hanno la dovuta copertura finanziaria. E una quota rilevante di coperture - come non bastasse - "è ottenuta attraverso aumenti apodittici delle entrate privi di elementi giustificativi, oppure mediante variazione in diminuzione di precedenti autorizzazioni di spesa senza alcuna valutazione in merito all’effettiva disponibilità di stanziamenti e alla riducibilità degli stessi".
"Questo modus operandi - scrive la Corte dei Conti - determina uno svilimento dell’obbligo di copertura, dequalificandolo da strumento a presidio degli equilibri di bilancio della Regione a mero artifizio contabile di carattere formale".
La Corte dei Conti segnala il ricorso, "sempre in assenza di motivazione", alla revisione al rialzo delle previsioni di accertamento sui capitoli della "Addizionale Irpef di cui al D.lgs. n. 446 del 15.12.1997 - Leva Fiscale Regionale destinata alle funzioni proprie”; delle “Entrate derivanti dal 50% degli oneri di urbanizzazione per il recupero dei sottotetti”; del “Recupero di somme erogate su capitoli di spesa della parte corrente del bilancio”; dei “Proventi canoni concessioni acque minerali e termali”; della “Quota del prodotto delle concessioni per la coltivazione degli idrocarburi a favore delle regioni a statuto ordinario”; dei “Proventi da beni e servizi”; delle “Somme derivanti da sanzioni amministrative per violazione di norme in materia ecologica e di tutela ambientale".
"La Regione è bocciata dalla Corte dei Conti, ancora una volta. Approvare leggi senza averne la copertura finanziaria è la prova che l'Ente è guidato senza competenza e senza buon senso", ha sottolineato il consigliere regionale 5 Stelle, Domenico Pettinari. "Già dallo scorso consiglio - ha ricordato - denunciavo che i provvedimenti portati in aula non erano passati nella prima commissione bilancio per verificarne le coperture. Ed ecco che ancora una volta le parole del M5S trovano riscontro nelle azioni degli organi di controllo come la Corte dei Conti".
"La Corte dei Conti - ha aggiunto Pettinari - da una bella scossa a questo consiglio che dell’annuncio e delle chiacchiere ha fatto la prima arma di propaganda. Approvare leggi, annunciarle e 'venderle' ai cittadini sapendo che non ci sono i soldi per renderle attuative è una gravissima presa in giro per tutti gli abruzzesi che hanno affidato il proprio futuro a questa gente".
Dunque, il consigliere 5 Stelle ha annunciato che presenterà una interrogazione, nel corso del prossimo Consiglio regionale, "per chiedere il reale stato delle coperture finanziarie per le leggi approvate nel corso del 2015. Abbiamo il diritto di sapere quali parole di questa maggioranza resteranno parole e quali saranno fatti".
La Corte dei Conti ha strigliato il Consiglio regionale anche nel merito delle leggi nn. 1, 19 e 40 del 2015, con cui l'Ente "ha attribuito ripetutamente contributi alla società di gestione aeroportuale SAGA S.p.A., per un ammontare complessivo rilevante e superiore alla soglia degli aiuti di stato de minimis, e senza procedere alla necessaria comunicazione della misura alla Commissione". Disattendendo, così, "alle indicazioni provenienti dalla Corte costituzionale (sentenze n. 192/2012, n. 299/2013 e 249/2014)". Una violazione che "come affermato dal Giudice delle leggi (sentenza n.249/2014), costituisce violazione dell’art. 117 della Costituzione, in quanto non consente alla Commissione di vagliare la compatibilità dei contributi concessi con il mercato interno, come richiesto dall’art. 108 del TFUE".
Anche sulla legge che ha autorizzato la Giunta regionale, nel dicembre scorso, a contrarre un mutuo da 100 milioni di euro per la riduzione del disavanzo riconducibile a mutui autorizzativi ma non attivati in passato, la Corte è stata molto critica sottolineando come violi le norme procedurali perché "in deroga ai requisiti procedurali richiesti dagli artt. 40 e 62 del d.lgs. 118/2011, non avendo la Regione ancora approvato con legge i rendiconti relativi agli esercizi 2013, 2014, 2015".
Dubbi anche sul provvedimento legislativo relativo ad Abruzzo Engineering: la Corte dei Conti, infatti, mostra "perplessità in relazione alla compatibilità della norma con il diritto europeo in merito alla legittimità di affidamenti in house e per quanto attiene le misure di copertura degli oneri per l'acquisizione da parte della Regione delle quote di capitale".