Continuano a soffrire le imprese abruzzesi, malgrado i fievoli segnali di ripresa economica certificati dagli istituti statistici e di ricerca.
Il Registro delle Imprese delle Camere di commercio ha rilevato in Abruzzo al 31 dicembre 2016 uno stock di 148.161 imprese registrate e durante l'anno l'apertura di 8.327 nuove imprese e la cessazione di 8.024 (senza considerare le cancellazioni d'ufficio), con un saldo positivo di 303 imprese.
È stato così osservato un tasso di crescita del +0,2%, inferiore a quello nazionale (+0,7%).
Tra le province emerge il risultato di Pescara particolarmente positivo (+0,9%) e migliore della media nazionale, segue Teramo con un tasso di crescita di +0,4% mentre L'Aquila e Chieti fanno registrare valori negativi (entrambe -0,2%).
Il saldo tra imprese iscritte e cancellate è positivo a Pescara (+328) e Teramo (+148) mentre risulta negativo a L'Aquila (-69) e Chieti (-104). È quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati Infocamere-Movimprese, il sistema informativo delle Camere di Commercio.
Le cessazioni di impresa continuano a superare le nuove iscrizioni, con conseguenti saldi negativi, in particolare nel commercio (-802), nelle costruzioni (-445), nell'agricoltura (-365), nelle attività manifatturiere (-273) e nelle attività di alloggio e ristorazione (-276). Il dettaglio provinciale mostra che il saldo negativo delle imprese delle costruzioni risulta più grave a L'Aquila (-135), Chieti (-125) e Teramo (-108). Le imprese commerciali rilevano saldi negativi ovunque, peggiori a Chieti (-298), Pescara (-189) e L'Aquila (-179).
Anche le imprese artigiane nel 2016 hanno visto un surplus di cancellazioni (2.466 al netto di quelle d'ufficio) rispetto alle iscrizioni di nuove imprese (1.804) per cui il saldo è risultato negativo (-662) pervenendo a 31.386 imprese registrate al 31 dicembre 2016. Il saldo negativo è stato rilevato in tutte le province ma ha raggiunto il valore maggiore a Chieti (-267).
Tra i vari settori artigiani i saldi negativi più pesanti sono stati rilevati dalle costruzioni (-390) e dalle attività manifatturiere (-170). In particolare, le chiusure di imprese di costruzioni superano le nuove aperture in tutte le province con saldi negativi che raggiungono valori peggiori a L'Aquila (-122), Chieti (-113) e Teramo (-108).