Mercoledì, 05 Luglio 2017 21:41

Dayco annuncia 135 esuberi: proclamato sciopero di 4 giorni

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La Dayco, multinazionale attiva nel campo della componentistica per veicoli e macchinari industriali, ha annunciato 135 esuberi su 600 lavoratori degli stabilimenti di Chieti e Manoppello.

Questa mattina è scattato lo sciopero di quattro giorni, che durerà fino a sabato (8 luglio).

La notizia è stata svelata ieri (martedì 4 giugno) dall’amministratore di Dayco Mondo Nick Orlando, nel corso di un incontro con in sindacati nella sede Confindustria. E questa mattina è scattata la protesta. I sindacati non ci stanno e annunciano lotta nei confronti dell’azienda che ha motivato la decisione con il miglioramento della competitività.

I licenziamenti previsti dal management scatterebbero a fine anno: a Chieti sono previsti 25 esuberi negli uffici, 30 nello stabilimento uno, 20 nel settore Ricerca e sviluppo.

Per quanto riguarda la sede di Manoppello, invece, il taglio riguarderebbe 20 persone dello stabilimento tre e 40 del magazzino. Ma la preoccupazione, già profondissima, è ancora più grande, considerato che l'azienda non ha presentato un piano industriale che rassicuri almeno sul destino degli altri 465 posti.

All'assemblea sindacale che i lavoratori hanno organizzato questa mattina davanti ai cancelli dello stabilimento di via Papa Leone XIII, è arrivato anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. Dopo l’incontro, come segno di protesta, Di Primio ha consegnato la fascia da sindaco al capo di gabinetto del prefetto Antonio Corona.

“Spero che ciò possa far comprendere al management della Dayco - ha spiegato Di Primio - la forte apprensione e attenzione del governo cittadino per la vicenda”. Al prefetto, il sindaco ha chiesto di “conservarla fin quando questa vicenda non sarà trattata con la dovuta attenzione da parte del Governo e dalla Regione, con il solo e unico obiettivo di restituire speranza ai lavoratori”.

Per Di Primio, quanto sta accadendo alla Dayco è “uno scippo al territorio, un’ulteriore batosta sulla già provata economia locale, una vergogna il modo in cui non vi sia rispetto per le istituzioni da parte di questa azienda che già si era seduta al tavolo con la Regione per trovare una soluzione”.

E ancora: “Una grande irresponsabilità mettere alla porta chi ha fatto grande questi stabilimenti senza curarsi del futuro del territorio e delle famiglie. Il mio è un appello all'unità affinché tutti, al tavolo del Ministero, siano consapevoli che la salvaguardia dei posti di lavoro del nostro territorio sono un'emergenza nazionale e non soltanto locale”.

(Fonte: Chieti Today).

La nota di Articolo 1 - Mdp

“Gli annunciati 135 esuberi alla Dayco, senza un reale confronto con i sindacati, sono inaccettabili”.

E’ quanto sottolineato da Art.1 Mdp Abruzzo e dal Deputato Gianni Melilla che ha richiesto l’intervento del Governo e che da anni si batte a tutela dei lavoratori della multinazionale con stabilimenti a Manoppello (Pe) e Chieti.

“Nonostante gli attivi di bilancio – continuano –  la Dayco ha assunto da tempo un atteggiamento irresponsabile nei confronti dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali. Mancano da anni investimenti nel settore ricerca e sviluppo, si sono logorate le relazioni con le RSU e si continua a non fornire un piano industriale per il futuro. I 135 esuberi disegnano per i lavoratori e le loro famiglie un futuro disastroso, come per gli interi stabilimenti nella misura in cui si continua a non fornire garanzie per gli anni a venire”.

“Probabilmente i vertici Dayco credono di poter venire qui, spremere i lavoratori e poi andarsene a loro piacimento – incalza Francesco D’Agresta del Coordinamento Art.1 Mdp Pescara –  E’ un film che abbiamo già visto ma non è così che funziona. I lavoratori meritano rispetto. Art.1 Mdp Abruzzo esprime vicinanza ai dipendenti in sciopero e si attiverà in tutte le sedi opportune per contribuire a risolvere la difficile situazione”.

Intanto Gianni Melilla ha presentato una seconda interrogazione parlamentare al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere l’apertura urgente di un tavolo nazionale: “Alla Dayco sono a rischio centinaia di posti di lavoro e non si può rimanere a guardare! Il Ministro per lo Sviluppo Economico convochi urgentemente un tavolo tra le parti interessando anche la Regione”.

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