Martedì, 18 Luglio 2017 22:25

Fp Cgil L'Aquila su cooperative sociali: "Si continua a lavorare ma gli stipendi non arrivano"

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Continuano i forti disagi e gli enormi problemi per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali che svolgono i servizi di assistenza nella provincia dell'Aquila, i quali in molti casi attendono il saldo degli stipendi arretrati da circa 5-6 mesi”.

A denunciarlo, in una nota, sono Francesco Marrelli e Anthony Pasqualone della segreteria Fp Cgil L’Aquila.

“A tutt'oggi” si legge nella nota “parte dei fondi che la Regione Abruzzo deve corrispondere alle Comunità montane per garantire i servizi attraverso le Cooperative Sociali ancora non vengono erogati. Ormai da settembre 2016 è stata approvata una “risoluzione sulla situazione degli Enti d’Ambito e delle Cooperative Sociali”, discussa nell'ambito del tavolo tecnico presso la Regione Abruzzo a seguito delle sollecitazioni della Fp-Cgil provinciale e volta alla risoluzione del problema del mancato trasferimento dei fondi alle cooperative sociali abruzzesi”.

“Va ricordato” affermano Marrelli e Pasqualone “che questo mancato trasferimento era dovuto anche al taglio operato dal governo Monti agli Enti d'ambito sociale preposti al trasferimento dei fondi alle cooperative sociali, nonostante tali attività siano proseguite per dare continuità ai servizi erogati. La stessa Regione Abruzzo, con delibera 1116 del 29 dicembre 2015, disponeva il riparto di 9,9 milioni di fondi ex Pain fra gli Enti d’Ambito sociale per il riconoscimento di parte delle spese sostenute nelle annualità 2011-2013 a compensazione dei mancati trasferimenti”.

“La carenza dei fondi” continua la nota “ha lasciato le cooperative stesse, ma soprattutto le lavoratrici e i lavoratori, in uno stato di forte sofferenza, che si traduce in un mancato pagamento degli stipendi che va avanti da mesi. In tale situazione continuano ad essere penalizzati i lavoratori addetti all’assistenza sociale che, nonostante tutto, hanno assicurato con costanza e senso di responsabilità, e con enormi sacrifici, la continuità dei servizi definiti nel piano, anticipando le spese per gli spostamenti nei paesi del comprensorio di riferimento in un territorio che si presenta, tra l’altro, di non facile accessibilità soprattutto nei mesi invernali”.

“Tutto ciò” prosegue il sindacato “al fine di non penalizzare gli utenti, che hanno il diritto di vedersi garantita una prestazione essenziale per la cura e la salvaguardia della vita. Si fa riferimento alle vere aree interne dell’Abruzzo, e a quella fetta di popolazione che ha deciso di continuare a vivere in queste zone. Tanti sono i disagi legati a tale scelta, solo parzialmente alleviati dai servizi prestati dai lavoratori che continuano a garantire le attività assistenziali con lo scopo, non ultimo, di rallentare un inesorabile spopolamento”.

Questa attività però” osservano Marrelli e Pasqualone “non può e non deve essere considerata attività di volontariato in quanto viene richiesta da enti pubblici che hanno l'obbligo di continuare a garantire servizi pubblici essenziali. Ciò premesso, la Fp-Cgil provinciale ritiene doveroso intervenire in ogni sede istituzionale al fine di arrivare in tempi brevissimi a una definizione positiva della vertenza, in modo tale da assegnare le risorse economiche dovute a copertura dei servizi che sono già stati svolti”.

“È necessario adoperarsi” afferma ancora la nota “affinché si concretizzi una ricognizione effettiva dei crediti vantati dalle società cooperative, crediti che dovranno essere finalizzati alla copertura delle retribuzione da erogare ai lavoratori. Infatti, da notizie assunte dalle cooperative sociali che svolgono tali attività, queste ultime attendono la liquidazione delle fatture emesse addirittura dal 2012 in poi”.

“La politica” scrivono i due esponenti della Cgil “deve farsi carico di garantire continuità e qualità dei servizi erogati affinché si possa realmente parlare di interventi a sostegno delle zone interne. Per far ciò è necessario partire da una seria verifica della rete già esistente, regolarizzare le prestazioni già erogate e verificare il reale fabbisogno assistenziale della popolazione”.

“Per questo” si legge ancora “è prioritario considerare la natura morfologica della provincia dell’Aquila, caratterizzata da un territorio montano e da un elevato numero di comuni con una bassissima densità abitativa. Tali difficili condizioni non possono gravare sui lavoratori”.

“Alle tante operatrici e operatori che svolgono quotidianamente un servizio essenziale” conclude la nota “bisogna garantire retribuzioni regolari e condizioni di lavoro stabile e di qualità.  Infine la Fp-Cgil si è da tempo fatta parte attiva affinché vengano definiti strumenti utili per la gestione degli appalti pubblici, e tra questi un Protocollo d’intesa in ambito regionale sugli appalti che può contribuire a sostenere le pubbliche amministrazioni nella fase di redazione dei capitolati di gara, evitando così aggiudicazioni al massimo ribasso in cui non viene considerato vincolante il costo del lavoro che deriva dall'integrale applicazione del contratto nazionale, e che vincolino le stazioni appaltanti a svolgere un controllo serio nella fase di esecuzione dell'appalto”.

Ultima modifica il Martedì, 18 Luglio 2017 22:48

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