La Fp Cgil ha indetto per oggi, mercoledì 2 agosto, lo stato di agitazione del personale dirigente e del comparto della Asl n. 1 di Avezzano Sulmona L’Aquila.
A comunicarlo, in una nota, sono i membri delle segreteria provinciale della Funzione pubblica Anthony Pasqualone e Fabrizio Marrelli.
La nota del sindacato
"Le motivazioni a base della protesta derivano, dal conclamato taglio dei costi del personale, stimabile ad oggi in circa 5,3 milioni di Euro (vedi DGR di Giunta Regionale n° 741 del 15.11.2016) ed alle evidenti ripercussioni che tale taglio comporta sia in termini di erogazione dei Servizi sanitari Pubblici sia sulle condizioni di lavoro a cui sono costretti a far fronte ogni giorno i lavoratori della Asl".
"Infatti, così come annunciato dall’Assessore Paolucci, in data 21/07/2017 è stata adottata la Delibera di Giunta Regionale n. 400 con la quale nel corso del corrente anno vengono autorizzate n. 24 assunzioni e contestualmente vengono tagliati quasi 100 posti di lavoro!".
"L’attuale taglio si aggiunge alla definizione della già insufficiente Dotazione Organica stabilita con Deliberazione del Direttore Generale n. 454/2014 e, a tal proposito, emerge in maniera sempre più consistente la cronica e strutturale carenza di personale su tutte le categorie professionali. Infatti, a fronte di una previsione complessiva pari a n. 4053 unità di personale, solo n. 3417 posti risultano coperti con la conseguente quantificazione in n. 636 i posti vacanti al 31/12/2016".
"Va ricordato che la suddetta Deliberazione n. 454/2014 è stata elaborata precedentemente alla entrata in vigore della L. 161/2014 relativa alle disposizioni in materia di orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale e che pertanto la dotazione organica in essa contenuta, non è adeguata a detti termini di legge".
"Infatti la stessa Asl con Deliberazione del Direttore Generale n. 1990 del 30/11/2016 riconosceva una esigenza ulteriore di personale pari a 277 unità rispetto alle previsioni di fabbisogno formalizzate con la dotazione organica approvata con la citata deliberazione n. 454/2014".
"E’ inaccettabile pertanto dover assistere quotidianamente, in particolar modo nel periodo coincidente con la fruizione delle “ferie estive” del personale, ad accorpamenti e chiusure di servizi sanitari pubblici essenziali in dispregio alla garanzia del diritto alla salute ed in violazione delle normative contrattuali e di Legge in materia di organizzazione dell’orario di lavoro. Infatti si assiste a elaborazioni di turni che vengono predisposti a cadenza settimanale, senza la giusta previsione dei riposi settimanali previsti per Legge, senza che vengano garantite le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro nell’arco delle 24 ore, senza che si dia ai lavoratori la possibilità di usufruire delle ferie pregresse".
"In più si fa un massiccio ricorso al lavoro in somministrazione (personale infermieristico, ostetrico ed OSS) per i quali si assiste a sottoscrizioni di contratto a cadenza mensile il più delle volte rinnovato a ridosso delle scadenze, il che rende impossibile effettuare una programmazione dei turni su base annuale".
"A questo si aggiunga un eccessivo ricorso al lavoro straordinario quale strumento di attuazione di attività ordinaria e programmata in carenza di contrattazione per la costituzione della banca ore e la regolamentazione contrattuale dell’orario di lavoro collettivo. Si assiste infatti a continue variazioni unilaterali degli orari di lavoro del personale turnista".
"Le condizioni di lavoro descritte tendono ad un peggioramento in termini di stress con serie ripercussioni nei confronti dei lavoratori, ai quali la Asl ancora non corrisponde la giusta remunerazione per il lavoro svolto, infatti, per esempio, ancora non vengono pagate le prestazioni di lavoro straordinario svolte da personale nei mesi di novembre e dicembre 2016, le competenze per la produttività collettiva, la liquidazione per le prestazioni di attività di screening ecc. ecc.".
"A quanto sin d’ora descritto si aggiunge una reale condizione di dequalificazione professionale generata dalla cronica carenza di personale, dovendo i lavoratori svolgere diverse mansioni per garantire la continuità del servizio sanitario".
"Infine dobbiamo rilevare che, per le problematiche su esposte, numerose sono state le richieste di incontro effettuate (sia per le vie brevi sia in forma scritta) a tutta la Direzione Generale Aziendale e ad ogni singolo Direttore di Dipartimento/Unità Operativa/Servizio rimaste per la stragrande maggioranza completamente prive di cenno di riscontro da parte di chi, invece, avrebbe dovuto essere parte attiva nella risoluzione dei problemi".
"Per questi motivi la Fp Cgil della Provincia dell’Aquila dichiara lo stato di agitazione del personale dirigente e del comparto della Asl n° 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila attivando le procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi dell'art. 2 lettera D legge 146/90 e s.m.i.".