"Siamo una Regione con una vocazione industriale nel settore spaziale molto seria: ospitiamo qui Telespazio, l'operatore più rilevante di controllo a terra delle reti satellitari, Thales Alenia Space che è il più importante costruttore di satelliti del Paese, le strutture aerospace di Finmeccanica, e cioé Leonardo, e un sistema di imprese minori importantissime, assai dinamiche, in un rapporto virtuoso con gli sviluppi ICT che passano anche dalle Università. Per questo, abbiamo deciso di investire sull'economia spaziale che conta su numeri solidi e prospettive di sviluppo: come Regione, impegneremo 10 milioni di euro dei fondi FESR proprio nell'ambito della Strategia industriale nazionale S3 - la Strategia di Specializzazione Intelligente - una cifra che, in rapporto alla dotazione del Programma è di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altra Regione italiana. E che svilupperà un investimento complessivo di 40 milioni: infatti, per ogni euro impegnato dalla Regione ne mette uno lo Stato, e la cifra raddoppia con l'intervento dei privati".
Lo ha spiegato stamane il vice presidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, in occasione di 'Abruzzo Industry Day', evento a cui sono state invitate le più importanti imprese abruzzesi e gli interlocutori istituzionali e sociali; sono intervenuti Antonio Bartoloni, dirigente MISE che ha illustrato il Piano nazionale, e Lorenzo Lo Cascio in rappresentanza della XI Commissione della Conferenza delle Regioni e Province autonome.
Obiettivo del Piano è quello di definire le linee strategiche d’intervento in grado di consentire all'Italia di trasformare il settore spaziale nazionale in uno dei motori propulsori della nuova crescita del paese. Un'unica azione di sistema dei programmi spaziali nazionali e delle politiche di sviluppo e coesione nazionali e regionali, allo scopo raccogliere gli obiettivi e le forze delle regioni interessate alle ricadute della Space Economy sui loro territori. "La filiera, con competenze qualificate di altissimo livello ed eccellenze di settore, sta generando innovazione e nuove opportunità di crescita", ha inteso sottolineare Lolli.
I primi progetti riguarderanno Thales Alenia e Telespazio: "si tratta d'investimenti molto seri in ricerca e attività che svilupperanno tecnologie avanzatissime. Così, ci proponiamo di diventare un hub nazionale per ciò che attiene lo spazio: in parte, già lo siamo; possiamo esserlo molto di più se saremo in grado di dare alla bella ricchezza che abbiamo il carattere di una strategia compiuta". Tra l'altro, il progetto che interesserà Thales Alenia potrebbe dare risposta alle preoccupazioni emerse in queste settimane sulla possibile diminuzione delle commesse statali e offire una via d'uscita ai lavoratori Intecs.
"Occorre fare sistema - ha aggiunto Lolli - nell'ambito di un settore che rappresenta la più avanzata frontiera tecnologica per la sperimentazione e lo sviluppo di numerosissime applicazioni industriali legate alle attività satellitari: dal monitoraggio in campo ambientale, alla logistica, alla sicurezza, con prospettive di crescita, di sviluppo dei servizi e di lavoro".
Uno sguardo all'industria abruzzese
"Sono radicalmente convinto che l'industria sia la ragione per cui l'Italia ce la sta facendo, in anni di crisi economica così dura. E vale lo stesso per l'Abruzzo. Da come sapremo trattare l'industria, determineremo il futuro del Paese e della nostra Regione".
Illustrando le strategie della Regione, il vice presidente Giovanni Lolli ha inteso sottolineare come il Pil dell'Abruzzo, regione verde d'Europa, sia costituito per un'alta percentuale dall'industria (tra il 28 e il 29%); "industria di qualità, in settori avanzati: esogena - ospitiamo con piacere importanti multinazionali - ed endogena". Ci sono punti di forza e punti di debolezza, tuttavia: "l'Abruzzo è un regione industrializzata inconsapevolmente, addirittura assistiamo all'emergere di atteggiamenti anti-industriali in alcuni momenti; per questo, l'industria è cresciuta per conto suo, senza che fosse mai inserita dentro un progetto strategico compiuto. Inoltre, se gli insediamenti industriali che vantiamo sono tipici di una regione del centro nord, servizi e infrastrutture soffrono delle criticità del mezzogiorno: significa un aggravio di costi per le imprese che, nel tempo, può divenire insostenibile. E poi, parte dell'industria abruzzese si è mostrata fragile ed esposta alla crisi: in tre anni, ho seguito 109 vertenze industriali; dopo un periodo in cui il numero e la qualità delle crisi sembrava in flessione, c'è stata una recrudescenza. Penso che le scelte assunte dal Governo sugli ammortizzatori sociali non abbiano giovato affatto".
Il problema - ha aggiunto Lolli - è che "più del 90% delle imprese rimaste sul mercato interno hanno meno di 9 dipendenti".
Per questo, "ci siamo dati una strategia; innanzitutto, le crisi industriali vengono seguite una per una: non sentirei di avere credibilità a lavorare per investimenti sul territorio se non riuscissi a difendere con le unghie le realtà già presenti. In particolare, non riesco ad accettare le vertenze in settori d'eccellenza: penso allo straordinario centro di ricerca che Intecs ci ha comunicato di voler chiudere, penso alla Honeywell di Atessa. Sono situazioni non ammissibili. Dunque, la priorità è battersi per risolvere le crisi; poi, si deve intervenire sulle piccole imprese che, giusto ribadirlo, sono legate a doppio filo con le grandi imprese, con gli investimenti in ricerca e con l'università. C'è inoltre da mettere in campo una seria politica sull'accesso al credito".
Come detto, però, a fare da zavorra per le imprese sono i ritardi infrastrutturali: "in questo senso - ha ribadito Giovanni Lolli - nel Masterplan ci sono investimenti imponenti".
Regione Abruzzo ha puntato su 5 assett strategici: automotive, chimico farmaceutivo, spazio Ict, moda e design, agroalimentare; "con un asse centrale, l'idea di industria sostenibile su cui stiamo puntando molto". E' stata assunta una scelta precisa: "investiamo sulla ricerca", ha rivendicato Lolli; "investire sulla ricerca non produce immediati esiti occupazionali, adeguati almeno al numero di posti di lavoro che, nel frattempo, abbiamo perso. E poi, costa moltissimo. Mi domando, però: quali saranno le imprese che tra 10 o 15 anni continueranno a prosperare? Sono convinto saranno quelle che avranno puntato su ricerca e innovazione. Non possiamo pensare di comprimere costi già compressi eccessivamente: potremo stare sul mercato soltanto lavorando sulla qualità".
Si è già investito molto, in questo senso. "Abbiamo risolto radicalmente le criticità ereditate; è giusti ricordare che sul 2007/2013 stavamo andando al disimpegno, invece siamo riusciti ad impegnare circa 60milioni. Leggo di polemiche sui ritardi per la programmazione 2014/2020: certo, abbiamo dovuto riscrivere il Fers da capo; eppure, abbiamo investito altri 16 milioni, più di 5 per la ricerca. Abbiamo appostato 4 milioni su progetti di ricerca in deminimis, 10 sul credito d'imposta, 16 milioni sono a bando per le aree di crisi semplice, 13 per l'aria complessa della Val Vibrata. Ora, impegniamo 10 milioni sulla space economy, e potremo investire altri fondi destinati al cratere, e sono già stati assegnati 87 dei 100 milioni del fondo del 4% per la ricostruzione destinato allo sviluppo economico dei territori colpiti dal sisma del 2009. Significa che circa 500 imprese sono state coinvolte in programma di ricerca".
E i risultati stanno arrivando: "Horizon 2020 finanzia progetti di ricerca da 0.8 a 5 milioni di euro: ebbene, su 30 milioni disponibili per le città in transizione, 27 sono stati destinati all'Abruzzo. Non solo: FCA ha deciso di estendere i suoi investimenti in ricerca anche all'Abruzzo e partecipiamo ad alcuni progetti di straordinaria importanza come Dark Side 20k. Pochi sanno, inoltre, che tra Chieti e Pescara si concentrano alcune aziende leader nel mondo per l'igiene personale, per la produzione di pannolini e pannoloni in particolare: ebbene, hanno sottoscritto un accordo di programma per oltre 50 milioni condividendo un pezzo di ricerca e formazione. Infine, l'automotiv e il chimico farmaceutico sono eccellenze che camminano e possiamo fare passi in avanti importanti anche nell'Ict. Insomma, darsi una strategia industriale compiuta e condivisa sta dando i suoi frutti".