La Giunta regionale, riunitasi oggi all'Aquila sotto la presidenza di Luciano D'Alfonso, ha approvato il Disegno di Legge Regionale recante "Rendiconto generale per l'esercizio 2016".
Il provvedimento sarà immediatamente inviato alla delegazione regionale della Corte dei Conti per il necessario "giudizio di verifica", l'atto di controllo con il quale viene esaminata la procedura seguita, all'esito del quale verrà trasmesso all'esame dell'Assemblea regionale per il conseguente iter legislativo.
La definizione del rendiconto 2016 conclude il percorso di riallineamento: fino all'8 agosto 2017, Regione Abruzzo non aveva potuto approvare i rendiconti riferiti alle annualità 2013, 2014, 2015 e 2016. Il riallineamento contabile, consentirà, ora, di avviare un nuovo ciclo di bilancio nel rispetto del nuovo ordinamento cotabile derivante dal decreto legislativo n. 118/2011.
Nel provvedimento approvato oggi si legge che il risultato di amministrazione, al 31 dicembre 2016, è pari a 38.606.894,13 euro, mentre il disavanzo è pari a 765.174.356,94 euro, di cui 352.703.083,35 costituiscono la parte accantonata. Nel corso dell'anno 2016 sono state eseguite riscossioni pari a 4.071.138.098,00 euro e pagamenti per 3.847.831.549,91 euro.
Si tratta della "più importante manovra a favore dei soggetti deboli che questa amministrazione regionale ha messo in campo nel corso della legislatura, perché ci ha consentito di gestire l'enorme massa debitoria ereditata dal passato, senza tagliare l'attuale livello di servizi garantito all'utenza, che altrimenti sarebbe stato praticamente azzerato", ha inteso rivendicare l'assessore Silvio Paolucci, commentando l'approvazione della proposta di legge sul rendiconto generale 2016.
"Molto si è parlato dei tempi lunghi che hanno accompagnato il processo di riallineamento - ha aggiunto - ma quelli che abbiamo impiegato erano gli unici tempi possibili per una serie di motivi: il primo è legato alla complessità della procedura, che ha comportato accertamenti su operazioni risalenti addirittura al 2000 e che gli uffici della Regione hanno dovuto ricostruire con enormi difficoltà; il secondo, invece, era evitare di dover sottostare alla precedente norma nazionale, entrata in vigore nel 2015, che imponeva il ripiano del disavanzo in appena 3 esercizi. Questo avrebbe comportato la necessità di accantonare, e quindi sottrarre alla spesa corrente per finanziare i servizi ai cittadini, una somma pari a 250 milioni di euro l'anno. Grazie al pressing che abbiamo portato avanti con il Governo, che ci ha permesso di incassare una nuova norma che allunga i tempi per il ripiano a 20 anni, siamo oggi invece in grado di governare il disavanzo, senza aumentare il prelievo fiscale e soprattutto senza ridurre i servizi, in primis trasporti e sociale".
Come detto, il disavanzo certificato al 31 dicembre 2016 è pari a 765 milioni di euro, in linea con quello del 2015, ma superiore di circa 80 milioni di euro rispetto al 2014. "Un incremento - ha chiarito l'assessore - legato all'obbligatorietà di procedere, a partire dal primo gennaio 2015, ad una serie di accantonamenti previsti dalla legge e riguardanti crediti di dubbia esigibilità, residui perenti, spese legali, passività potenziali e perdite delle società partecipate. A fine 2016 gli accantonamenti totali ammontavano a 352 milioni di euro, a fronte del 289 del 2015, dei 196 del 2014 e dei 174 del 2013. Somme che ci permetteranno non solo di coprire il disavanzo, ma anche eventuali altre passività non correttamente registrate".
Con Paolucci è intervenuto il direttore del Dipartimento Risorse e Organizzazione, Fabrizio Bernardini, che dopo aver ringraziato il personale regionale che ha lavorato con abnegazione per centrare il risultato del riallineamento, ha sottolineato come, al netto degli accantonamenti, i risultati gestionali siano andati costantemente migliorando, tanto che il 2016 si è chiuso con un avanzo reale di amministrazione pari a 38 milioni di euro. "Al momento del mio insediamento, a febbraio 2017 - ha puntualizzato - eravamo l'unica Regione italiana ad avere i rendiconti approvati fermi al 2012. Oggi siamo riusciti a recuperare non solo il ritardo ma anche la credibilità a livello nazionale, tanto che proprio ieri il Governo ha rinunciato all'impugnativa del bilancio di previsione 2018 della Regione, giudicando soddisfacenti i chiarimenti in merito ad alcuni aspetti del documento contabile forniti dal Dipartimento".
Tra i primi effetti del riallineamento dei documenti contabili c'è lo sblocco delle assunzioni, che consentirà di portare avanti la procedura per l'immissione in ruolo di 67 nuove figure professionali, soprattutto tecniche ed economico-finanziarie, che andranno a rafforzare la macchina amministrativa regionale.
Febbo: "Paolucci e D'Alfonso hanno poco di cui gioire"
"Paolucci, come al solito, anche sull'approvazione del Rendiconto del 2016, se la suona e se la canta da solo. Infatti la delibera come di consueto è secretata rendendo impossibile verificare ciò che afferma, ma su alcune dichiarazioni vanno fatte delle precisazioni".
Questo il commento di Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia che precisa quanto segue: "I conti consuntivi 2013, 2014, 2015 e 2016 sono stati approvati solo dalla Giunta e non dal Consiglio comprovando e certificando il netto ritardo con cui si opera. Le operazioni di riaccertamento dei residui è una operazione già fatta dal precedente Governo Regionale di centro – destra nel 2012 che oltre alla stessa ha dovuto sanare i disastri dei governi precedenti, soprattutto tamponare il "terremoto" non sismico, ma economico - finanziario causato dall'amministrazione Del Turco, riducendo a meno di un terzo i 4 miliardi di euro di debito ereditato, restituendo allo Stato i 176 milioni di euro che il precedente governo di centro - sinistra aveva stornato dai 576 concessi per il risanamento sanità, azione che ci è costata la non lodevole etichetta di "Regione Canaglia".
Ciò che rileviamo dalle sue dichiarazioni sul rendiconto 2016 è che il disavanzo è di oltre 765 milioni di euro, ovvero non c'è stato nessun miglioramento nel corso di questi 4 anni di governo targato D'Alfonso - Paolucci., anzi c'è stato un peggioramento rispetto al 2015. A tutto ciò aggiungiamo:
- il deterioramento dei bilanci della sanità, con i bilanci delle Asl che tornano a chiudere in passivo;
- la chiusura di aziende strumentali della stessa Regione (oltre 150 dipendenti mandati a casa);
- il fallimento sul TPL con il rischio concreto di messa sul mercato nel 2019 della TUA;
- la mancanza di programmazione su attività culturali (tutte le istituzioni hanno visto un drastico taglio di risorse, ma cosa ancor più grave è che ad oggi non è stato erogato nessuno dei finanziamenti deliberati nel 2017) e del turismo (dopo 4 anni viene nominato un assessore... peraltro per la necessità di assicurare una scarna e risicata maggioranza, ma i dati sulle presenze e sulla movimentazione sono disastrosi, purtroppo);
- i richiami dell'Europa e dei vari ministeri su utilizzo dei fondi strutturali comunitari sul cui utilizzo siamo ai decimali in termini percentuali".
"Per i consuntivi 2014, 2015 e 2016, che non conosciamo, non vorremmo – conclude Febbo - che la Corte Conti faccia gli stessi rilievi e censure fatte per l'esercizio 2013. In ogni caso il resoconto di questi 4 anni di amministrazione di D'Alfonso sono stati "decretati e giudicati" dagli elettori il 4 marzo.